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Commissariamento PD. De Longis: “ferma condanna per la decisione non condivisa dalla maggioranza degli iscritti”

Sulla vicenda del Commissariamento della federazione sannita del Pd riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Raffaele De Longis, consigliere comunale e provinciale del Partito Democratico.

“In merito alla decisione del Segretario Nazionale Letta di procedere al commissariamento della Federazione Provinciale del PD con la nomina  a Commissario del consigliere regionale Erasmo Mortaruolo vorrei, forse pleonasticamente data la ingente messe di reazioni da parte di iscritti locali, tutte del medesimo tenore (sconcerto, indignazione, rabbia, non comprensione del gesto), unire la mia voce al coro unanime di condanna di tale provvedimento con cui ancora una volta vengono mortificate le volontà del territorio, come già accaduto in occasione delle candidature alle elezioni politiche.
Come è  già stato fatto notare da più parti la nomina di Giovanni Cacciano nel febbraio di quest’anno era stata supervisionata e “vidimata” come del tutto regolare espressione della volontà della maggioranza degli iscritti al partito dall’on. Borghi, a sua volta Commissario nominato dallo stesso Segretario Nazionale Letta. La nomina di Cacciano (tra l’altro persona di assoluto ed unanimemente riconosciuto  grande  valore, animato da forte passione e dotato di ottime capacità organizzative ed aggregative) giunse al termine di un percorso congressuale provinciale  svoltosi meno di un anno or sono, assolutamente corretto e lineare come, ripeto, riconosciuto dallo stesso on. Borghi. Il Segretario Nazionale, in buona sostanza, ha smentito se stesso.
Quali saranno state le colpe e i misfatti compiuti dalla nostra Federazione Provinciale, tanto gravi da meritare un così drastico provvedimento, peraltro adottato inaudita altera parte, con la nomina di un Commissario iscritto alla stessa Federazione, che dovrebbe far partire la Costituente nel Sannio? Non è inutile ricordare che il Commissario nominato è figura fortemente divisiva, certamente non idonea ad interpretare la volontà della maggioranza degli iscritti del Sannio. Dobbiamo allora ritenere che l’entrata a gamba tesa del Segretario Nazionale sia stata motivata solo dalla volontà di vendetta di chi non ha gradito (per usare un eufemismo) la sfiducia del tutto legittimamente votata all’allora Presidente della Federazione Provinciale che era stata candidata alle ultime elezioni politiche, improvvidamente catapultata dall’alto  a tale ruolo  ove aveva riportato un risultato tutt’altro che soddisfacente, anche questo causato da scarsissime capacità aggreganti e di rappresentazione dell’elettorato del PD.  
In conclusione voglio esprimere il mio assoluto sconcerto per la autoritaria e non autorevole decisione presa dal Segretario Nazionale, dimissionario: tale deliberazione è in aperto contrasto  con lo spirito di rinnovamento e rilancio  del Partito che dovrebbe guidarci in questo difficile frangente e che è, del tutto paradossalmente, richiamato nelle parole del neo Commissario Mortaruolo.
Non posso che auspicare un ripensamento del Segretario Nazionale di fronte all’autentica sollevazione degli iscritti locali: ottimismo della volontà e pessimismo dell’intelligenza?”