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Viespoli, Cimitile, Costanzo: tutti hanno ribadito i loro punti di vista

13/10/2012
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Confronto interessante quello che si è tenuto ieri sera all’Una Hotel Il Molino di Benevento con primi attori il sen.Pasquale Viespoli, l’on. Roberto Costanzo, e il Presidente della Provincia Aniello Cimitile. E’ intervenuto anche Giancristiano Desiderio mentre Nico De Vincentiis aveva funzioni di mediatore.

Tema del confronto ” La città, la provincia, il futuro”. Ed è stata propria la questione della provincia che ha infiammato il dibattito con qualcuno che accusa, Roberto Costanzo, qualcuno che si spazientisce, Aniello Cimitile,  e qualcun’altro che si propone come mediatore, Pasquale Viespoli.

In definitiva, in un passaggio della serata, Costanzo ha accusato Cimitile di fare una battaglia di retroguardia, affermazione questa che ha fatto sbottare Cimitile in un “Questo è troppo!”. A questo punto il padrone di casa, Pasquale Viespoli, si è offerto di fare da mediatore tra i due.

Dicevamo che il tema della serata è  stato il riordino delle province che porta alla scomparsa della provincia di Benevento che viene annessa a quella di Avellino restando però capoluogo a discapito della cittadina irpina, decisione questa avversa con tutte le forze dai cugini irpini che stanno portando avanti la loro battaglia in tal senso.

Tutto sommato è stato un confronto che non ha offerto nulla di nuovo, i protagonisti hanno ribadito posizioni ed attività fatte fino ad oggi.

Per Cimitile la norma è anticostituzionale e  dice di credere nella democrazia confidando nel Parlamento a cui spetta l’ultima parola. Il Presidente della Provincia ha chiarito che non si può subire supinamente e che non si può dimenticare così d’emblée il passato e la storia della provincia di Benevento. Per ciò che concerne Avellino con loro non si è riusciti proprio a parlare, un muro di gomma come si suol dirsi.

Per Giancristiano Desiderio, giornalista, una provincia che viene accorpata ma mantiene il capoluogo è una provincia che non muore e che quindi non deve andare verso il Molisannio.

Dello stesso parere è Roberto Costanzo che non ritiene il Molisannio una risposta adeguata al Napolicentrismo nel mentre un grande provincia appenninica interna sarebbe possibile. La storia, ricorda Costanzo ha sempre visto Benevento capoluogo mentre Avellino fino a 20 anni prima dell’Unita d’Italia faceva parte di un  principato che vedeva Montefusco quale capoluogo.

Pasquale Viespoli ha affermato che si è in una fase storica i  cui lo Stato ha ceduto la sua sovranità e che è inevitabile che si ritorni a parlare dell’assetto del territorio e portare avanti un conflitto con Avellino è fuori tempo. E non è vero che i politici sanniti non hanno fatto niente per Benevento. Un esempio è che Avellino ha l’autostrada e Benevento ha la strada del sapere cioè l’università.

E dopo aver espresso giudizi discordanti tra di loro tutti hanno trovato la quadra su di un aspetto: che nel Consiglio Regionale svoltosi a Benevento si è decretata la fine della Provincia beneventana e che il viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda tra l’Upi ed il Governo  fa scomparire le provincie di minor dimensione.

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