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Corona : “I camorristi, gli appalti truccati, i massoni beneventani e quelli bresciani.”

04/05/2022
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Nella recente indagine della magistratura napoletana sugli appalti di Ferrovie dello Stato, Enel e Telecom gestiti dal clan dei casalesi, scrive Gabriele Corona, si fa riferimento anche a lavori e ed estorsioni nel Sannio. In particolare un pentito racconta che “era noto il legame di Schiavone alla massoneria, mi riferisco alla società segreta denominata Colonna Traiana di Benevento alla quale per quanto a mia conoscenza è legato anche l’ex dirigente ENEL, TANGA Giuseppe….. La Colonna Traiana è legata ad una società omologa del bresciano” della quale fanno parte alcuni imprenditori “che vincono tutti gli appalti perché massoni” La Colonna Traiana, una organizzazione massonica “deviata”, non riconosciuta dal Grande Oriente d’Italia, che però aveva molti e consolidati rapporti con altri sodalizi beneventani e imprenditori, fu al centro di una indagine condotta nel 2007 dal magistrato Antonio Clemente anche per i rapporti con gli organizzatori di un tentato colpo di stato nel Cabinda una regione dell’Angola. Alle logge beneventane, quelle ufficiali e riconosciute dal GOI, aderiscono invece molti noti e stimati professionisti, come Luigi Diego Perifano il quale in piena campagna elettorale, nonostante si fosse dichiarato “in sonno” cioè non attivo, è stato oggetto di velenosi attacchi da parte di Clemente Mastella, che non lo considerava degno di ricoprire una carica pubblica proprio per la sua appartenenza massonica. Mastella, però, non ha mai voluto spiegare perché aveva nominato come assessore Alfredo Martignetti, anch’egli massone, oggi consigliere comunale di maggioranza. Di recente un altro aderente alla massoneria beneventana è stato nominato in una importante commissione tecnica del Comune di Benevento, in piena legittimità, ma sorprende l’atteggiamento di Mastella che anche in questo caso non ha avuto da eccepire alcunché dimostrando in tal modo che la polemica nei confronti di Perifano era solo strumentale. Sta di fatto, però, che dopo la velenosa campagna elettorale i massoni beneventani appaiono divisi e in imbarazzato silenzio ed invece sarebbe molto utile, magari approfittando della ultima indagine sui casalesi, una riflessione pubblica, naturalmente attraverso i loro portavoce ufficiali, sul rapporto tra massoneria e affari, anche sull’asse Benevento-Brescia. Sarebbe pure molto interessante, conclude  Gabriele Corona del  movimento politico “Altra Benevento è possibile”, una riflessione degli imprenditori locali, tra qualche giorno in assemblea, sulle tante indagini per appalti truccati nel Sannio.

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