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De Nigris: rimossi i rifiuti grazie alla venuta degli alpini

“Il vostro passaggio in città, in particolare sul Viale degli Atlantici, sarà anche ricordato perché, grazie a voi, sono stai finalmente rimossi dal parcheggio di via S. Giovanni La Salle, cumuli di rifiuti risalenti all’eccezionale nevicata dello scorso mese di febbraio”.Si legge nella nota che Luigi De Nigris, ha scritto come cittadino beneventano sulla venuta degli alpini nella nostra città.

Ecco quanto segue: “Carissimi Alpini, vi giungano da parte dei residenti di via S.Giovanni La Salle, via Foschini, Via dei Bersaglieri, via Perinetto e Viale degli Atlantici attestazioni di grande stima e amicizia. La vostra presenza ha rappresentato un evento di particolare importanza per la nostra città. Non solo perchè ha ospitato, come recita la vostra preghiera, chi si è immolato “sulle nude rocce, sui perenni ghiacciai e su ogni balza delle Alpi” per dare unità e libertà alla nostra Patria.

Il vostro passaggio in città, in particolare sul Viale degli Atlantici, sarà anche ricordato perché, grazie a voi, sono stai finalmente rimossi dal parcheggio di via S. Giovanni La Salle, cumuli di rifiuti risalenti all’eccezionale nevicata dello scorso mese di febbraio. Vi assicuro, cari amici, che nonostante il luogo fosse quotidianamente frequentato da centinaia di persone, oltre alle abitazioni sono ubicati l’istituto scolastico che dà il nome alla strada, gli uffici dell’Agenzia del territorio e la Scuola Carabinieri, nessuno dei nostri amministratori aveva avuto finora il buon senso di farli rimuovere.

Oggi, grazie alla vostra presenza, quella che per molti mesi è stata una piacevole dimora per ratti di ogni genere e grandezza, un’oasi protetta per i rifiuti della flora e della fauna locale, non c’è più. Fate presto! Intervenite subito, altrimenti chiamo gli alpini sarà la benevola minaccia che d’ora in poi accompagnerà ogni legittima richiesta d’intervento da parte dei cittadini. L’augurio è di ospitarvi nuovamente in città. Scopriremo, ancora una volta, la bellezza di vedere negli interventi straordinari ciò che (in città) dovrebbe essere terribilmente ordinario.”