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Errico: “RdC, si alla proposta di De Luca: 500 euro più il Reddito di cittadinanza per lavorare come stagionale”

“Condivido la proposta del Presidente Vincenzo De Luca di modificare il Reddito di Cittadinanza per porre fine alla mancanza di lavoratori stagionali nelle aziende, senza andare a penalizzare i nuclei familiari beneficiari di questa forma di sostegno economico”. Così Fernando Errico, delegato del Presidente De Luca per la Na-Ba, a pochi giorni dalla proposta lanciata da De Luca per modificare il RdC. “Senza far perdere a nessuno il reddito di cittadinanza o altre forme di ammortizzatori – afferma Errico spiegando la proposta del Presidente – le aziende potrebbero dare ad integrazione 500 euro al mese per il lavoratore stagionale. Per cui un percettore del reddito di cittadinanza, sommando le due cose, può arrivare a 1200-1300 euro al mese. In questo modo – continua il Delegato del Presidente- si può proporre al percettore del reddito di cittadinanza un lavoro stagionale. In queste ultime ore, anche al meeting di Rimini, si sta parlando sia a destra che sinistra di modificare questa misura proprio perché ha creato grossi danni al mondo del turismo e a quello della ristorazione, che attualmente sono ancora alla ricerca di stagionali. Secondo le stime di Federalberghi – spiega Errico – c’è un vuoto di circa 50mila lavoratori. Stessi numeri per i lavoratori stagionali mancanti nel settore agricolo. Quanto a bar e ristoranti, secondo Confcommercio, non si è riusciti a intercettare 150mila stagionali. Complessivamente, limitandosi a questi tre settori e facendo fede alle stime delle tre associazioni, i posti di lavoro scoperti sarebbero oltre 200mila. Per riuscire a compensare questo “vuoto” – dice ancora Fernando Errico – pare che il Governo stia valutando anche la proposta del Presidente e se introdurre o meno l’obbligo di accettare anche lavori stagionali, senza perdere successivamente il sussidio una volta conclusasi la stagione. Insomma, le idee e le proposte continuano ad arrivare, ma i tempi di sintesi e di ridefinizione della misura di sostegno sono ancora indefiniti. Quel che è certo – conclude Errico – è che la riforma del Rdc ci deve essere”.