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Di Maria per la Giornata Mondiale dell’Acqua : ” Le Istituzioni debbono valorizzare questo bene essenziale”

22/03/2021
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Il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, ha partecipato alla annunciata Conferenza promossa dalla rete nazionale e internazionale dei “Paesi dell’Acqua” in occasione del 22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite. Di Maria ha definito l’acqua un “bene essenziale” che deve trovare in prima linea nella sua difesa e valorizzazione le Istituzioni pubbliche. A tale proposito, la Conferenza che ha inquadrato il tema della tutela dell’acqua sotto diversi punti di vista, con la partecipazione di esperti qualificati internazionalmente, promossa da Marco Iamiceli, Presidente di “Paesi dell’Acqua”, costituisce, ha dichiarato Di Maria, un’iniziativa di grandissimo rilievo politico e culturale. Il Sannio, ha affermato Di Maria affrontando il nocciolo della discussione, possiede con la risorsa acqua una straordinaria ricchezza che deve essere assicurata in godimento alle future generazioni. ll massiccio del Matese, le sorgenti dei fiumi Tammaro e Titerno, il Calore e il Sabato, il Fortore, l’invaso di Morcone-Campolattaro, ha scandito il Presidente della Provincia, fanno del Sannio un importantissimo punto di riferimento nazionale per quanto riguarda il patrimonio idrico e quindi ambientale. Grazie al partenariato costituito attraverso la rete nazionale e internazionale dei Paesi dell’Acqua, ha proseguito Di Maria, il territorio sannita si candida ad essere protagonista delle politiche ambientali del prossimo futuro, innescando processi virtuosi in grado di generare ricadute economiche e filiere legate all’innovazione e al turismo di genere. La difesa della risorsa acqua che nasce nelle aree montane necessita, ha proseguito Di Maria, della presenza dell’uomo proprio nelle aree meno antropizzate al fine di garantire la stessa essenziale risorsa idrica: invece oggi, ha proseguito Di Maria, si assiste ad una costante fuga dei residenti delle aree interne verso le aree metropolitane. Il presidio dell’uomo per la tutela delle acque e dei beni del patrimonio ambientale costituisce invece, ha proseguito il Presidente Di Maria, un elemento essenziale per l’equilibrio dell’ecosistema: la manutenzione del territorio delle aree montane è fondamentale. Occorre pertanto una vera rivoluzione culturale, ha spiegato Di Maria: le aree montane non costituiscono un costo per la collettività nazionale; al contrario esse sono una risorsa anche dal punto di vista della tutela dell’ecosistema. La montagna assicura aria buona e acqua pulita, elementi essenziali della vita e, pertanto, ha detto Di Maria, costituiscono un valore anche economico. Spetta dunque allo Stato, ha aggiunto Di Maria, riconoscere tutto questo, individuando politiche e, conseguentemente, misure che siano in grado di fermare lo spopolamento invertendo la deriva di fuga in corso da anni. Occorre la fiscalità di vantaggio per dare giusto riconoscimento e valore ai piccoli borghi; occorre sburocratizzare la gestione delle botteghe artigiane e dei piccoli punti di vendita che costituiscono veri e propri servizi al territorio rappresentando punti di incontro e di socializzazione delle collettività locali. “Chiediamo che a livello nazionale”, ha detto Di Maria “sia riconosciuto il valore degli ecosistemi delle aree interne e montane che forniscono un servizio fondamentale in termini ambientali alla stessa popolazione dell’area metropolitana. Bisogna rilanciare e rendere efficace la legge 158 a favore dei piccoli comuni. Deve essere riconosciuto il divario di costi nei servizi pubblici (gas, acqua, elettricità) che deve sopportare l’abitante delle aree montane rispetto a quelli nelle aree metropolitane. Insomma, occorrono nuove politiche, finalmente coraggiose ed incisive, per tutelare e salvare quella parte del territorio nazionale che si trova nelle aree interne e nella dorsale appenninica”.

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