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Nestlè: riciclabile il 96% degli imballaggi in Italia

02/02/2021
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Obiettivo è il 100% di packaging riciclabili o riutilizzabili entro il 2025.

Il 96% degli imballaggi utilizzati da Nestlé per i prodotti realizzati in Italia è già riciclabile.

Questo è uno dei principali punti emersi dal report Nestlé Sustainable Packaging Commitment: road to 2025, pubblicato oggi dal Gruppo Nestlé per fare il punto su progetti e strategie sviluppati a supporto della sostenibilità degli imballaggi, con particolare focus sull’Italia.

L’importante risultato raggiunto nel nostro Paese è frutto di uno straordinario lavoro dell’azienda e arriva a quasi tre anni dal lancio del programma internazionale che ha l’obiettivo di rendere il 100% degli imballaggi dell’azienda riciclabili o riutilizzabili entro il 2025.

È proprio a partire da questo ambizioso impegno che Nestlé già da tempo sta lavorando con una strategia a 360° che include 4 pilastri (dettagliati nel report anche con esempi di applicazione su singoli prodotti e progetti): ricerca; riduzione, riuso e riciclo dei pack; collaborazione con realtà esterne; educazione di colleghi e consumatori.

I quattro pilastri dell’impegno di Nestlé in Italia

Il fulcro della strategia di Nestlé nel nostro Paese, come all’estero, ruota intorno alla ricerca, finalizzata a sviluppare il packaging del futuro: totalmente sostenibile, ma che garantisca, al contempo, la sicurezza e la qualità degli alimenti conservati.

Con questo obiettivo, a settembre 2019 è stato inaugurato il Nestlé Institute of Packaging Sciences di Losanna, in Svizzera, il primo del suo genere nell’industria alimentare. Il Centro sviluppa progetti di ricerca sulla sostenibilità degli imballaggi e sulla sperimentazione di nuovi materiali a base biologica, compostabili e biodegradabili.

Inoltre, Nestlé sta lavorando anche per ridurre, riutilizzare e riciclare i packaging esistenti. L’attenzione all’ambiente di Nestlé Italia – molto alta anche prima del lancio del Nestlé Sustainable Packaging Commitment – ha permesso al Gruppo di ottenere un importante risultato: il 96% degli imballaggi prodotti in Italia, infatti, è già riciclabile (+1% rispetto al 2018). In particolare, nel nostro Paese Nestlé ha conseguito il 100% di riciclabilità per il cartone ondulato e il vetro, il 98% per la carta, l’87% per l’alluminio, il 90% per la plastica rigida e l’80% per la plastica flessibile.

Il terzo pilastro strategico è la collaborazione con realtà esterne (accademie, partner commerciali, competitors, istituti di ricerca e consumatori) per studiare nuove soluzioni sostenibili per il packaging dei prodotti. Lo scorso anno Nestlé ha annunciato lo stanziamento di oltre 1,5 miliardi di CHF per investire nell’utilizzo di plastica riciclata ad uso alimentare da oggi al 2025, con l’obiettivo di ridurre di 1/3 l’uso di plastica vergine. Nella stessa comunicazione l’azienda ha anche lanciato un fondo di venture capital da 250 milioni di CHF per investire sulle startup che si focalizzano su packaging alimentare sostenibile: a settembre 2020 l’azienda ha annunciato il primo investimento di 30 milioni di dollari nel Closed Loop Leadership Fund per guidare il passaggio dall’utilizzo di plastica vergine alla plastica riciclata per uso alimentare.

L’ultimo, ma non meno importante, fattore su cui Nestlé vuole concentrare le proprie energie è l’educazione sia dei dipendenti che dei consumatori. Tutte le sedi di Nestlé del mondo si sono impegnate a non utilizzare oggetti di plastica monouso non riciclabili. E in Italia questo obiettivo è stato raggiunto già a fine 2019. Inoltre, tutti i colleghi del Gruppo sono periodicamente coinvolti in iniziative finalizzate a creare maggiore sensibilità ambientale (ad esempio, la raccolta di rifiuti sulle spiagge in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani).

Lo scorso luglio Nestlé ha lanciato anche “Dove lo butto?”, la piattaforma digitale nata con l’obiettivo di fornire un supporto concreto ai consumatori, educandoli sulle corrette modalità di smaltimento dei diversi materiali di cui è composto il packaging dei prodotti, secondo le disposizioni in vigore nei vari Comuni italiani.

Le azioni specifiche

Nestlé sta lavorando su vari fronti con l’obiettivo finale di raggiungere una migliore riciclabilità degli imballaggi e di ridurre l’impatto ambientale. La sfida più ambiziosa per il Gruppo è senza dubbio quella di ottenere una maggiore recuperabilità dei packaging attraverso il superamento dei materiali da imballaggio che ancora oggi risultano difficili da riciclare (come ad esempio i poliaccoppiati). Per questo motivo, Nestlé si impegna entro il 2025 a eliminare questi materiali, ma anche altre parti di packaging difficilmente recuperabili, sostituendole con mono-materiali più semplici da smaltire (come la carta).

Parallelamente, il Gruppo si sta concentrando sulla riduzione del peso degli imballaggi, salvaguardando la sicurezza alimentare dei prodotti e puntando su materiali più leggeri.

“Nel nostro Paese Nestlé sta lavorando con grande impegno e dedizione lungo tutti i cardini che costituiscono la base del piano strategico, sviluppato per rendere i packaging dei nostri prodotti sempre più sostenibili, e questo nuovo, dettagliato, report ne è la conferma. Abbiamo infatti all’attivo progetti per ogni singolo pilastro del nostro programma e, inoltre, stiamo studiando altre importanti innovazioni, a ulteriore dimostrazione del ruolo-guida che Nestlé intende svolgere per la gestione responsabile e sostenibile dei packaging” commenta Marta Schiraldi, Sustainability Lead Italy & Malta Gruppo Nestlé in Italia.

“La salvaguardia dell’ambiente e l’impegno per lo sviluppo di packaging sostenibili costituiscono due elementi cruciali su cui abbiamo fondato il nostro modello di business, come evidenzia il nostro ambizioso obiettivo di raggiungere il 100% di imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. Siamo orgogliosi che in Italia i packaging dei nostri prodotti siano già ampiamente riciclabili (ben il 96%), ma la strada è ancora in salita” – prosegue Marta Schiraldi – “Si tratta di un cammino che non possiamo percorrere da soli. Solo lavorando insieme a partner e competitor, istituti di ricerca e coinvolgendo i nostri collaboratori e consumatori, potremo proseguire nel solco tracciato e raggiungere risultati che abbiano un impatto davvero significativo sulle persone e sul nostro pianeta”.

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