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Sant’Agata de’ Goti. L’aiuto ai nuovi poveri dell’amministrazione prevede troppe limitazioni

23/12/2020
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E’ quanto denunciano i gruppi consiliari Dei Goti e PD che scrivono “Circa due mesi fa sul ‘Sole 24 ore’ si leggeva che nel periodo maggio-settembre 2020, confrontato con gli stessi mesi del 2019, l’incidenza dei “nuovi poveri” (cioè coloro che per la prima volta hanno sperimentato condizioni di disagio e di deprivazione economica tali da dover chiedere aiuto) per effetto dell’emergenza Covid è passata dal 31% al 45%. Secondo il Rapporto Povertà della Caritas “quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta” e quest’anno hanno chiesto aiuto alla Caritas, piegati dall’emergenza sanitaria, anche “tanti piccoli commercianti e lavoratori autonomi” tanto che in ben 136 Diocesi sono stati attivati fondi dedicati, utili a sostenere le spese più urgenti (affitto degli immobili, rate del mutuo, utenze, acquisti utili alla ripartenza dell’attività, ecc.). Anche il Governo centrale e regionale hanno assegnato, in più occasioni, importanti risorse agli Enti Locali (ai Comuni), con destinazione specifica proprio a sostegno delle “nuove criticità” socio economiche determinatesi in questa fase storica con la emergenza pandemica. A Sant’Agata de’ Goti, invece, l’Amministrazione Comunale pensa di aiutare i nuovi poveri bandendo avvisi destinati alla distribuzione dei buoni spesa con limitazioni tali da consentire, soltanto a circa 80 famiglie, di beneficiare dell’aiuto. La cosa grave è anche il numero totale delle richieste, circa 100, insomma un fallimento totale. Che dire, o non vi sono bisogni, oppure, cosa che crediamo seriamente, i bisognosi non hanno più cittadinanza in questa nostra realtà. Conoscere i bisogni e le difficoltà del contesto sociale ed economico che si ambisce a governare dovrebbe essere essenziale per tutti. Far finta di non capire, vedere o sentire è fatto grave e mortificante per una Comunità. Forse bisognerebbe ragionare sulla “maglia delle restrizioni” da applicare e tenere conto dell’esistenza dei nuovi poveri che certamente non sono censiti nelle “vecchie banche dati sociali”. A meno che questa maggioranza non pensi che il nostro territorio sia fuori dalle statistiche nazionali e territoriali. Sarebbe davvero bello se fosse così, ma sappiamo bene che non è la realtà. Abbiamo già interrogato formalmente a riguardo l’Amministrazione locale, non per fare ammuina, ma semplicemente per rappresentare le tante perplessità emergenti! L’unica cosa certa oggi è che le disattenzioni e, probabilmente l’insensibilità di chi aveva la possibilità, o meglio ancora, di chi avrebbe dovuto governare il processo, ha di fatti rivoluzionato per molte famiglie santagatesi il “Natale”, che una volta era per TUTTI, oggi è diventato per POCHI.” #primaicittadini”

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