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Sant’Agata de’ Goti Valentino: “SI a scelte coraggiose e responsabili. NO ad incoerenza e distrazioni”.

Carmine Valentino

“Assistiamo ad una continua proposizione di nuove misure per alleggerire o inasprire le restrizioni ovvero per stabilizzare la curva dei contagi da Covid 19. I dati purtroppo parlano chiaro, nel mondo, in Europa, in Italia, nella nostra regione e provincia. Si rivendica la riapertura delle attività per consentire lo shopping natalizio piuttosto che una minima ripresa dell’economia in generale, ma sono ben evidenti i rischi da assembramenti e da “libera” circolazione. La Germania, l’Olanda e l’Inghilterra stanno correndo ai ripari con nuovi lockdown, si parla, peraltro, di una nuova variante del virus, di un vaccino che arriverà a gennaio in Italia – o forse anche a fine anno – per una prima vaccinazione, innanzitutto per le categorie “più a rischio” fino ad arrivare ad una vaccinazione “di massa”.
In questo scenario succede che a Sant’Agata de’ Goti vengono aperte le scuole assecondando ordinanze regionali o qualche “capriccio di parte” senza adottarne una propria, magari più restrittiva come avrebbero richiesto le condizioni di diffusione del virus su base territoriale e, forse, con buon senso; si decide di non assumere posizioni nette circa il mercato settimanale, completamente riaperto sia per gli alimentari che per gli altri generi. Insomma, vi è certamente la necessità di ripartire quanto prima, con scuole aperte, attività produttive, commerciali e ricettive in funzione, con una mobilità piena per riavviare gli interscambi socio economici e così via. Ritengo che la situazione sia complessa e richieda scelte difficili ma necessarie: un lockdown vero e proprio, come quello di marzo scorso, era e rimane necessario, magari per 30 giorni o addirittura 45. Il rischio è enorme…per tutti. Nel nostro piccolo basta prendere atto di quanto verificatosi  domenica scorsa in occasione del mercato, inopportuni assembramenti ed eccessi di “normalità”. Insomma, un sacrificio ulteriore, sperando che sia l’ultimo, andrebbe, con coraggio, chiesto ed adottato. Senza calcoli di opportunità. Le istituzioni responsabili hanno ora, più che mai, il dovere di scegliere, di non distrarsi e di non fingere di non averne competenza: il tempo è galantuomo, sempre, e a noi rimane l’auspicio che l’intera comunità non debba pagare un prezzo enorme per le incoerenze o inadeguatezze di altri. Parola d’ordine: non abbassare la guardia! Ci vuole responsabilità e coraggio”.