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Il Comitato Sannita ABC attacca l’Ente Idrico Campano

Scrivono dal Comitato :”Oggi, in piena emergenza Covid, l’Ente Idrico Campano inaugura a Benevento una nuova sede, alla presenza del presidente Mascolo, del Coordinatore di distretto Vignola e del Sindaco Mastella. La Regione Campania attraverso questo Ente Regionale dovrebbe riconoscere “che l’acqua è un bene collettivo di origine naturale, che va tutelato ed utilizzato prioritariamente per le occorrenze della vita umana, nel rispetto dei diritti inviolabili spettanti alle generazioni future per la fruizione di un integro patrimonio ambientale”. Almeno così si legge all’articolo 1 della Legge regionale 15/15. L’Eic, invece, dalla nascita sino ad oggi si è preoccupato soltanto di giustificare la sua esistenza, disinteressandosi della tutela dell’acqua bene comune e del diritto di accesso dei cittadini, spalancando le porte alle multinazionali che si stanno appropriando gradualmente delle enormi risorse idriche delle provincie di Avellino e Benevento. La violazione dei principi sopra enunciati è testimoniata dalla vicenda di Gesesa la Spa che gestisce in maniera pessima il servizio idrico nel Sannio, come dimostrano i fatti. Citiamo soltanto gli episodi più clamorosi: 12 depuratori posti sotto sequestro da un’inchiesta della Procura che, se confermata, evidenzia i danni arrecati alla salute ambientale dei nostri fiumi; nessun investimento nella rete idrica; contaminazione da Tetracloroetilene oltre la soglia di legge dei Pozzi di Campo Mazzoni e Pezza Piana (secondo quanto accertato dall’ASL); ultimo bilancio approvato in perdita di 300.000 euro; sponsorizzazioni non richieste; assunzioni di dipendenti senza concorso pubblico; tariffe dell’acqua più elevate in Campania (studio effettuato da Cittadinanza attiva commissionato dal Ministero dello Sviluppo), continue interruzioni del servizio idrico e riduzioni della portata in numerosi comuni della Provincia ed, infine, l’ordinanza del comune di Benevento del 18.09.2020 che ha disposto la sospensione dell’utilizzo ai fini potabili dell’acqua nelle zone di Rione Libertà per la presenza del batterio Pseudomonas Aeruginosa. A questo si aggiunge la notizia delle ultime ore relativa al comune di sant’Agata dei Goti, dove prima è stata sospesa la fornitura e dopo vietato l’utilizzo dell’acqua per uso potabile a seguito di ordinanza sindacale n.56/2000 per sforamento dei parametri di cui Dlgs 31/2001. Sarebbe auspicabile che l’Eic Campano s’interessasse concretamente del modo in cui è gestito il servizio idrico nella provincia di Benevento, invece di inaugurare in pompa magna nuove sedi. Al fine di garantire l’effettività del diritto all’acqua e recepire le proposte e richieste della cittadinanza (si legge sempre nella L.15/2015) la Regione avrebbe dovuto istituire il “Comitato degli Utenti”, partecipato dai i rappresentanti dei comitati civici locali che operano sul territorio a sostegno del principio Acqua Bene Comune”, ma anche questa norma è rimasta inattuata. Così come è rimasto inascoltato l’appello all’Eic rivolto dai comitati e dai 6 Vescovi della Metropolia Benevento/Avellino, chiedendo garanzie effettive per il riconoscimento del diritto all’acqua durante la pandemia, attraverso la riattivazione delle utenze idriche disalimentate che ancora oggi sono senz’acqua e tariffe agevolate per i lavoratori senza reddito. Nulla di questo è avvenuto. Se l’Ente Idrico Campano non è in grado di garantire né il godimento del diritto all’acqua a tutti i cittadini della Regione, nè la salute pubblica, vuol dire che siamo in presenza di un ente inutile, che non realizza gli scopi fondamentali per i quali è stato istituito.