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Potabilizzazione invaso di Campolattaro

10/07/2020
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La Provincia di Benevento ed Acqua Campania SpA hanno presentato un progetto per la potabilizzazione dell’invaso di Campolattaro, redatto a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto tra le parti il 15.05.2019.

La potabilizzazione e l’utilizzo per fini irrigui dell’acqua della diga potrebbe diventare una grande opportunità per lo sviluppo dei nostri territori. Siamo in presenza di un’opera colossale, perchè l’invaso raccoglie quasi 100 milioni di litri cubi d’acqua e la sua potabilizzazione sarebbe in grado di erogare 2600 litri di acqua al secondo, capaci di dissetare tutto il Sannio e l’Irpinia. Senza contare i riflessi positivi che l’opera avrebbe per l’agricoltura sannita, sostenendo le nostre imprese agricole durante le sempre più frequenti crisi idriche imposte dai cambiamenti climatici.

Il condizionale, però, è d’obbligo perchè c’è qualcosa che non torna in questa vicenda.

Dalle notizie diffuse dalla Provincia (comunicato stampa del 24.09.2019) i costi per la progettazione delle opere sono coperti dalle riserve economiche di Acqua Campania SpA, derivanti dagli introiti delle tariffe dei servizi.

Sino a qui non ci sarebbe nulla di strano, se Acqua Campania fosse un Ente pubblico. In realtà siamo in presenza di una società per azioni, che ha come unico scopo il profitto d’impresa ed è partecipata in larghissima maggioranza da Caltagirone SpA e dalla solita multinazionale francese Veolia.

Il Presidente della Provincia ha dichiarato che “la gestione della Diga deve restare pubblica”. Probabile che la gestione della diga resti pubblica, attraverso l’azienda speciale ASEA, ma gli introiti della distribuzione della risorsa idrica a chi andranno? Non vorremmo che i soliti soggetti privati entrino a gamba tesa nell’invaso di Campolattaro, per legittimare i ricavi che riscuotono quale concessionario della Regione Campania. E’ chiaro che se così fosse sarebbe l’ennesimo schiaffo alla volontà popolare che si è già espressa per la gestione pubblica dell’acqua. Mentre siamo ancora in attesa di un percorso che porti al superamento della gestione Gesesa, non sarebbe accettabile che anche l’invaso di Campolattaro entri nelle logiche del profitto privato. Chiediamo quindi di bloccare e invertire l’inesorabile processo di accaparramento delle nostre risorse idriche.

Il 14 luglio è atteso alla Rocca dei Rettori il Governatore della Campania De Luca per rivendicare la paternità dell’opera. I comitati per l’acqua pubblica della Campania ed il Comitato Sannita Abc invitano ancora una volta la popolazione sannita a fare molta attenzione, perché il rischio dell’ennesimo regalo delle risorse idriche ai privati è sempre più concreto. I 3.200 elettori che avevano chiesto un referendum per il ritorno alla gestione pubblica dell’Acqua a Benevento e in tutto il Sannio comprenderanno ancora meglio perché sino ad oggi sono stati presi in giro impedendogli l’esercizio del diritto al voto in una questione di vitale importanza.

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