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Viespoli: la Costituente unico strumento per fare le Riforme

26/07/2012
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“I cittadini devono partecipare al riassetto delle istituzioni”.

Pasquale Viespoli Senatore di Coesione Nazionale

Coesione nazionale rilancia l’assemblea costituente. Infatti, pur avendo garantito ieri con i voti dei senatori aderenti al gruppo, il passaggio del testo che contiene il semipresidenzialismo, Pasquale Viespoli, Salvo Fleres, Adriana Poli Bortone, Roberto Centaro, insieme al collega del PdL Raffaele Lauro, ritengono che il dibattito e il confronto sul riassetto dello Stato vada avvicinato ai cittadini e che l’assemblea costituente sia lo strumento più adeguato a garantire partecipazione.

«Il dibattito sulle riforme che si è articolato in queste settimane al Senato e l’evidente contrapposizione tra i partiti politici – ha affermato il capogruppo di Coesione Nazionale – ci hanno convinto che l’unico sbocco possibile per affrontare il percorso di una riforma organica e razionale dell’impianto istituzionale, non può che essere l’Assemblea Costituzionale. Uno strumento che, a parere di Viespoli, non solo legherebbe ciò che si sta facendo ora a quel che andrà ripreso nella prossima legislatura, «ma ci consentirebbe di allestire un percorso nel quale i cittadini possano sentirsi protagonisti della costruzione di un nuovo assetto delle Stato e delle sue istituzioni».

La proposta depositata da Cn mette ordine tra le sei già depositate in parlamento nelle passate legislature. «La proposta di una costituente – ha affermato Fleres – restituisce dignità al Parlamento, perché riconsegnerebbe ai cittadini l’ultima parola in materia di riforme. La Costituente può essere un terreno di incontro, al di là delle attuali divisioni e veti tra i partiti, affidando il testimone delle riforme a un’assemblea eletta con il voto dei cittadini». 

«Nelle prossime settimane – ha segnalato Adriana Poli Bortone – cominceremo una raccolta di firme sul territorio per sostenere la nostra proposta di legge. La prima di queste manifestazioni l’abbiamo già convocata a Bari il prossimo 8 settembre».

Dopo aver ricordato l’essenziale apporto dei senatori di Grande Sud per l’approvazione del testo uscito ieri dal Senato, Roberto Centaro ha sottolineato che gli accordi tra i leader non reggono alla prova dei fatti.

«La cosidetta intesa ABC, raggiunta nelle segrete stanze, appartiene al passato. Una cosa da Prima Repubblica, che non può più funzionare in un parlamento che rivendica la propria centralità e autonomia. Solo l’assemblea costituente – conclude il senatore di Grande Sud – permette un confronto alto, alla luce del sole e all’altezza dell’obiettivo di ammodernare le istituzioni».

«Sono qui – ha infine spiegato Raffaele Lauro – a nome di quei 40 senatori che hanno aderito al Patto la costituente che, oltre a essere l’unico strumento in grado di riformare le istituzioni, è una risorsa, un momento di autentica democrazia, capace di alimentare un confronto di idee e di proposte su un inderogabile riassetto dello Stato e delle sue istituzioni».

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