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Reale risponde ad AltraBenevento fornendo ulteriori chiarimenti sul Bando delle Periferie

10/02/2020
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“RISPOSTA ALLA CONFERENZA STAMPA DI ALTRABENEVENTO DEL 07 02 2020 sul tema del progetto di Riqualificazione dell’area di piazza Risorgimento e dell’ex campo di calcio del Collegio La Salle adibito attualmente e provvisoriamente a terminal bus extraurbani.
AGGIORNAMENTO DEL 10.02.2020.”

“Egregio sig. Gabriele Corona,
leggo che mi chiede ulteriori chiarimenti, dopo il mio ultimo intervento e ipotizza una mia volontà di sfuggire al confronto. Sono qui a replicare di nuovo dunque l’ipotesi è falsa.
Credo che ci troviamo di fronte a una questione politica più che tecnica: lei è contrario alla realizzazione dell’opera, in quanto significativa dell’azione dell’amministrazione. E per carità: si può essere contrari ad un’opera politicamente, basta non mascherare una contrarietà politica per altro.
Altro che in questo caso coincide con ombre giudiziarie, complotti politici-camorristici e quant’altro: l’equazione che ciò che non le piace è camorrista, illecito, criminogeno è ardita, oltre che ovviamente sbagliata.
Ma ciò non meraviglia: è il suo stile, ha fatto sempre politica in questo modo spesso generando impasse per programmi urbanistici e realizzazioni di opere pubbliche (la spina commerciale al Rione libertà, l’immobile incompiuto a Piazza Duomo ecc.) per questa città che in parte ne hanno determinato il mancato sviluppo.
In sintesi, la sua azione, pur se permeata dalla volontà in buona fede di difendere questa città dal malaffare, considerato poi gli effetti che ha provocato, si è rivelata importante fattore di danno alla città stessa.
Dopo trent’anni che procede allo stesso modo, una serena riflessione dovrebbe pur farla e con lei forse anche le forze politiche che condividono le sue campagne. Ma è inutile dilungarsi troppo su questioni stilistiche: restiamo su posizioni diverse. Noi restiamo ancorati ai programmi per cui siamo stati votati dai cittadini.
Entro quindi nel merito delle “questioni a cui non ho risposto” proprio partendo da questo importante dato: il progetto in questione, lo spostamento del terminal bus extraurbani in area attigua alla Stazione Centrale, è elemento fondamentale del nostro programma amministrativo : è contenuto nel programma elettorale del Sindaco, nel Documento di Orientamento Strategico, è elemento fondamentale del Protocollo di Intesa che il Sindaco firmerà nei prossimi giorni, con l’A.D. delle ferrovie dello Stato per quanto riguarda le opere ritenute indispensabili per il passaggio dell’Alta velocità a Benevento.
Allo stesso modo la riqualificazione di piazza Risorgimento e la realizzazione di un parcheggio multipiano nei pressi del Centro storico per le motivazioni che già ho spiegato e che qui sintetizzo:
• valorizzare le attività commerciali presenti e future che vogliano localizzarsi nel centro Storico e che, senza adeguate aree a parcheggio limitrofe, non possono competere con i Centri Commerciali situati ai margini della Città;
• valorizzare Piazza Risorgimento riconoscendo il valore dell’architettura razionalista degli anni Trenta lì presente e attualmente volgarizzata dalla funzione a parcheggio e dall’edilizia del dopoguerra che ne hanno alterato l’originario contorno urbano.
Preciso che entrambi i progetti erano e sono coerenti con lo strumento urbanistico vigente; per questo motivo non è stata necessaria una approvazione in Consiglio Comunale ma in Giunta come per legge.
Inoltre l’area per la realizzazione del terminal bus alla Stazione Centrale è stata resa disponibile ufficialmente dalla Società regionale EAV proprietaria della stessa e nel quadro economico del progetto è stata giustamente prevista la somma necessaria alla cessione volontaria.
Credo così di aver risposto ai suoi primi quesiti
Lo spostamento del Terminal alla stazione centrale se risulta necessaria per il passaggio dell’Alta Velocità, di fatto realizza uno dei cardini dell’urbanistica consolidata, ovvero la intermodalità del trasporto su ferro e su gomma con conseguente riduzione dell’inquinamento derivante dai motori a combustione di cui i bus sono purtroppo provvisti.
Lei afferma il contrario in merito e rispetto la sua idea, ma mi permetta di farle presente che, immaginare come lei afferma, che una Città dove il passaggio dell’Alta Velocità sia scollegato dal trasporto pubblico locale funzioni meglio è una sua idea originale e in controtendenza con quello che elaborano gli economisti e gli esperti di sistemi di trasporto non a Benevento ma sull’intero Pianeta. Io la sua idea la rispetto, come detto: provi a far lo stesso con chi ne sa più di lei (per quanto sia un concetto difficile da accettare, mi rendo conto).
Riguardo all’aumento dell’inquinamento che, come lei afferma, deriverebbe dalla realizzazione dell’opera anche qui risulta nei fatti oggettivamente il contrario: attualmente i bus vanno e vengono dall’area, impropriamente adattata allo scopo, più volte al giorno, portando lo smog nel cuore della città. Viceversa, avendo il capolinea nei pressi della Stazione Centrale ,dovrebbero.nella peggiore delle ipotesi fermarsi e ripartire da e per piazza Risorgimento solo due volte al giorno negli orari di punta del traffico pendolare.
Le anticipo a tal riguardo una novità: così come previsto nel nostro programma elettorale, è allo studio, di concerto con FS, l’utilizzo della linea ferroviaria sottostante, quale Metropolitana Cittadina e nel bando di prossima pubblicazione imporremo nelle progettazioni definitive la previsione di questa possibilità.
In tal modo le problematiche legate al traffico sarebbero risolte.
Ci dia tempo e le assicuro che realizzeremo anche questo!

Rispondo adesso alle sue affermazioni circa la ,supposta da lei, pericolosità dell’opera.
Non vorrei offenderla ma mi sembrano veramente fantasiose; a parte che oggi l’area non è destinata a campo di grano e papaveri, ma vi stazionano e si movimentano circa sessanta bus con il loro carico umano e quindi, se l’area fosse instabile e pericolosa come lei afferma, non potrebbe essere destinata alla funzione che svolge attualmente.
E nel caso della realizzazione di un parcheggio multipiano con servizi pubblici e residenze, a me risulta, per legge che, prima che un opera venga realizzata, devono essere verificate e certificate le condizioni di congruenza geologiche, statiche antisismiche delle strutture da realizzarsi.
Insomma , un po’ di rispetto e fiducia verso il futuro, le tecnologie , le professionalità e l’innovazione pure dovrebbe concederlo , ma probabilmente lei appartiene a quella corrente di pensiero che invoca il ritorno al passato, alla povertà ecc. ecc.
Noi no, noi desideriamo che questa Città si sviluppi generando ricchezza ed occupazione per tutti coniugandolo con la valorizzazione delle bellezze paesaggistiche, storiche ed artistiche presenti.
Per fare ciò siamo stati votati e democraticamente eletti!
Anche in questo siamo diversi, per questo, le dicevo prima è anche una questione di stile.
Riguardo invece la presenza al livello di trenta metri sottostanti della linea ferroviaria BN-AV, anche in questo caso le faccio notare la grossolanità delle sue affermazioni;
Infatti il tracciato ferroviario in verticale lambisce solo l’area oggetto di intervento mentre risulta da secoli posizionato proprio al di sotto di quella parte di città che va dalle mura longobarde, via Perasso, piazza della Repubblica con gli alti edifici lì ubicati; comunque anche in questo caso valgono le considerazioni di cui sopra.
Con ciò spero di aver risposto esaurientemente a questioni che invece lei continua a porre come domande insolute.
Ancora: come realizzare tali opere ritenute strategiche dall’Amministrazione senza avere i fondi disponibili neanche per contrarre mutui in ragione delle dissestate casse comunali ricevute in eredità?
Per fare questo l’Amministrazione in carica si è servita dello strumento del Bando delle Periferie che, circa quattro anni fa, fu pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Governo Renzi.
Il bando rispondeva a due necessità: quella di far ripartire il settore edilizio e quello di obbligare la partecipazione dei privati alla realizzazione delle opere con modalità e percentuali di accollo spese molto convenienti, considerata la crisi economica spaventosa di quel periodo storico.
Da qui le percentuali particolarmente favorevoli per i privati che hanno proposto opere pubbliche a farsi. Non soldi che il Comune vuole regalare a tizio o a caio come lei erroneamente afferma!
La percentuale del 75% a carico del Governo e del 25% a carico del privato è una misura contenuta nel Bando e non stabilita dal Comune come lei crede o vuol far credere agli ignari cittadini!
L’Amministrazione in carica quattro anni fa, nonostante si fosse appena insediata, aderì al Bando e a sua volta promosse una manifestazione di interesse in attesa di recepire le proposte di imprese e società private che risultassero coerenti con le finalità del Bando stesso.
Inutile dire, ma forse nel suo caso è necessario, che tale bando era aperto a tutte le società, imprese, con sede in Italia (anche nella provincia di Caserta) e in Unione Europea che avevano le caratteristiche finanziare come per legge e tali da rispettare le prerogative di inclusione e partecipazione previste dal Bando stesso!
Rispondo In tal modo ad un’altra sua illazione circa la Società “fantasma” che ha partecipato al Bando; è ovvio che le condizioni economiche di una società possano variare da un anno all’altro ma resta il fatto che le condizioni necessarie alla partecipazione furono documentate a suo tempo secondo la normativa presente nel Bando.
Tale questione, le segnalo, oggi non è invece essenziale, come lei ritiene ed ha pubblicamente manifestato, arrivando ad affermare la stessa illegittimità a partecipare al Bando da parte del Comune di Benevento.
Le spiego meglio: mentre tale prerogativa era essenziale nella prima formulazione del Bando con la formazione della relativa graduatoria, la successiva disposizione dello stesso governo Renzi con la quale quale si concedeva il finanziamento a tutti gli Enti richiedenti, di fatto è stata eliminata.
A riprova di ciò le comunico che il Comune ha ricevuto il placet da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sia per la implementazione nel Bando dell’avvenuta cessione dell’edificio delle Orsoline all’Università degli Studi del Sannio, sia per una diversa ubicazione, nell’ambito dello stesso quartiere dell’impianto sportivo polivalente proposto in origine dalla Società “fantasma”.
Anche questa problematica sembra destinata a soluzione in tempi brevi e anche in questo le ho risposto puntualmente.
In che modo è avvenuta la partecipazione del privato, lei mi ha chiesto o mi chiederà.
Le rispondo ora, trattandosi di materia più vicina ai miei studi.
La partecipazione di tali Società al Bando in particolare e in generale alla realizzazione delle opere pubbliche avveniva ed avviene tutt’ora, secondo legge, mediante lo strumento del Project financing (Finanza di progetto in italiano).
In sintesi, il Pubblico non avendo le risorse per realizzare un’opera, chiede l’aiuto al Privato, fornendo una serie di incentivi quali,la gestione dell’opera per un periodo di anni tale da rifarsi dalla percentuale che lo stesso Privato ha corrisposto in partecipazione per la realizzazione dell’opera stessa.
Tra gli elaborati, fondamentali della proposta progettuale del Privato, risulta essere il Piano Economico e Finanziario; in esso l’impresa ha l’obbligo, secondo legge, di verificare la sostenibilità economica della sua proposta progettuale. Nell’analisi costi/benefici occorre servirsi degli “scenari” peggiori ovvero , nel caso specifico, di un basso introito degli affitti e di un utilizzo parziale del parcheggio da parte dei fruitori.
Quindi tutto il contrario di quello che lei afferma!
Lei infatti ha lasciato intendere quasi che il Privato avesse deliberatamente minimizzato le entrate per ricavarne un maggiore utile; ripeto è il contrario; infatti se si vuole a tutti costi e in modo mendace dimostrare la utilità economica di un investimento, occorre alzare i profitti e ridurre le spese. Capisco che si tratti di concetti un po’ ostici ma mi sono avventurato a darle una seppure sintetica spiegazione proprio per non essere accusato poi da lei di non averle risposto sull’argomento.
In conclusione, spero di averle fornito ulteriori elementi di valutazione per farla desistere a contrastare la realizzazione dell’opera che le ripeto risulta essenziale per lo sviluppo della nostra Città.
Non si ripeta ciò che è successo con il mancato passaggio dell’autostrada.
Si rifletta oggi sulle conseguenze nefaste che potrebbe avere per l’economia della nostra Città il mancato trasferimento del terminal presso la Stazione Centrale e il conseguente e obbligatorio trasferimento delle corse dei bus extraurbani verso le stazioni di Afragola e di Atripalda.
Mi permetta la battuta. Avremmo tutti perso il treno!

Benevento, 10 febbraio 2020.

Antonio Reale”

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