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La CNA Campania Nord alla fiera di Morcone: “Vi offriamo tecnologia, dateci sviluppo”

19/09/2019
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Che il termine Mezzogiorno non sia più utilizzato ammantandosi, immediatamente, di un’accezione negativa; che gli attori, politici e di categoria, siano in grado di creare e intercettare condizioni economiche di vantaggio.
Questi i dati emersi, con preveggenza e urgenza, durante il Convegno organizzato dalla CNA Campania Nord per l’apertura della XLVI edizione della Fiera di Morcone: “Il Mezzogiorno, le aree interne, i territori. Agricoltura e trasformazione alimentare: una rete per lo sviluppo sostenibile”.
Gabriele Pastore ha moderato gli interventi del sindaco del Comune della Valle del Tammaro, Luigi Ciarlo, di Francesco Geremia, segretario della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) Campania Nord; di Enrico Vellante, presidente CNA Hub 4.0 Campania Nord, di Mino Mortaruolo, Consigliere regionale campano e Vicepresidente della Commissione Agricoltura, di Nicola Caputo Consigliere del Presidente della Regione Campania con deleghe all’Agricoltura, agli Affari europei e alle Relazioni internazionali; del direttore regionale campano della CIA (Confederazione Italiana Agricoltura) Mario Grasso e di quello provinciale Alfonso Del Basso.

Il primo cittadino di Morcone, Ciarlo, ringraziando la CNA come socio del Centro Fiera capace di arricchire la manifestazione con 30 suoi affiliati come espositori, ha messo l’accento sulla necessità di collaborazione con gli enti territoriali direttamente superiori, Provincia di Benevento e Regione Campania.
Mario Grasso, direttore CIA campano, si è soffermato sulla necessità della infrastrutture per le aree interne, non solo quelle che permettano di collegare fisicamente queste ultime ai centri nevralgici della economia del Paese ma anche quelle digitali per far sì che gli imprenditori locali dismettano i panni degli eroi per vestire quelli di chi può assicurare, direttamente, i nostri prodotti ai mercati interessati.
L’area beneventana della CNA Campania Nord tanto si sta spendendo nella realizzazione di eventi, ultimo quello di Morcone, capaci di dare spazio e possibilità ai piccoli imprenditori locali, contando su una sempre più stretta sinergia coi territori di Caserta e Napoli.
E’ stato, così, Enrico Vellante, presidente CNA Hub 4.0 Campania Nord, a entrare nel vivo del tema dibattuto: lo sviluppo delle aree interne a vocazione agricola che passa per l’innovazione.
“La rivoluzione tecnologica abbraccia tutti coloro che producono, a qualsiasi territorio appartengano. Come solito, i nostri imprenditori devono affrontare le difficoltà abbattendo i costi e aumentando i ricavi. Come riuscirci? Con l’innovazione. La CNA in tal senso si sta strutturando”.
Vellante ha chiarito come la sua organizzazione di categoria accompagni le aziende, nel passaggio al nuovo modello produttivo, catturando la sala con la storia della signora A.
“Ex commerciante di abbigliamento, sotto i colpi della crisi, si è reinventata con successo agricoltrice, secondo i canoni Slow Food, recuperando la coltivazione di antichi semi della cipolla di Alife. Ebbene, la signora A. irrigava e dissodava il terreno a mano. Le abbiamo illustrato i mezzi, semplicissimi, non solo per lavorare meno in prima persona ma anche per risparmiare acqua. Lei era incredula. Ancora, come facciamo rete? L’azienda produttrice di conserva di pomodoro pagava per lo smaltimento degli scarti di lavorazione. Un’altra azienda invece produceva bioplastica proprio da quegli scarti. E’ bastato metterle in connessione per abbattere i costi di smaltimento in una e quelli di reperimento della materia prima nell’altra. Vi dirò di più: quella bioplastica consente una maggiore conservazione dei prodotti della prima azienda! E’ così che chiudiamo il cerchio: tuteliamo il territorio, prima risorsa per chi vive di questo lavoro, abbattiamo i costi, aumentiamo i ricavi, realizziamo un cluster (insieme di imprese, fornitori e istituzioni strettamente interconnesse, ndr). Se le tecnologie ci vengono incontro, noi come organizzazione di categoria facciamo in modo che le piccole imprese accedano a finanziamenti, sgravi fiscali e progetti. Tuttavia, l’innovazione tecnologica ha anche delle ricadute potenzialmente negative. Ed è qui che la politica deve creare le risposte. Facciamo l’esempio di telecamere intelligenti con sensori che andranno a sostituire sei braccianti agricole, addette, nella catena di montaggio, a prelevare prodotti non adatti alla conservazione. Che ne sarà di loro e del loro potere di acquisto? Provare a fermare il progresso è impossibile, non possiamo ragionare in termini luddisti (la distruzione delle macchine, il telaio meccanico nel caso specifico, da parte degli operai del XIX secolo in Inghilterra, ndr). Occorre una visione politica.
Ed è così che ha preso la parola Mino Mortaruolo, consigliere della Regione Campania e vicepresidente della Commissione Agricoltura.
“E’ inutile sperare in finanziamenti a pioggia che ci permettano con facilità di garantire ai Comuni le risorse di cui hanno bisogno per l’infrastrutturazione secondaria. Un piccolo comune di 3000 abitanti ha chilometri e chilometri di strade interpoderali. Ma ci sono delle cose che possiamo già fare. Pensiamo al ciclo rifiuti. Col compostaggio potremmo andare verso la giusta direzione, basti pensare che un terzo del Pil del nostro territorio deriva dalla agricoltura e un terzo del nostro scarto è umido. Dobbiamo introdurre delle fiscalità di vantaggio. Come? Dicendo magari all’imprenditore di essere in debito della metà della tassa sui rifiuti ma che l’altra metà deve necessariamente reinvestirla in azienda. Un esempio, coltivando rose in capo ai filari dei vigneti, il paesaggio diviene bello e monetizzabile, l’agricoltore, essendo la rosa una pianta sentinella, può sapere prima se il vigneto è attaccato da qualche parassita e intervenire per tempo, non perdendo la produzione. Perché piccolo e bello oggi non conta più: devi essere sì piccolo, sì bello ma produttivo. Ci sono aree Pip (Piano di insediamento produttivo, ndr) inutilizzate. Perché non concederle a costo zero a giovani che vogliono realizzare del co-working in agricoltura? “.
Sulla necessità di meglio indirizzare i fondi si è incentrato pure l’intervento di Nicola Caputo, consigliere del presidente della Regione Campania per l’Agricoltura. “Quella della fiera di Morcone è una realtà solida che andrebbe maggiormente finanziata incentrando gli sforzi su manifestazioni siffatte che già hanno un grosso bacino di utenza. Così come dobbiamo vincolare i finanziamenti indirizzandoli a chi l’agricoltore lo vuole fare davvero e bene e non a chi cerca l’escamotage per il semplice finanziamento. C’è tanto da fare ed è la Regione la prima a doversi maggiormente impegnare, con scadenze programmate, per permettere l’accesso al credito e alla innovazione”.
Il futuro, i giovani, lo spopolamento, l’abbattimento dei costi energetici, la necessità di arrestare il deflusso sono stati poi appassionatamente disanimati degli interventi di Francesco Geremia segretario campano Cna e del direttore CIA provinciale Alfonso Del Basso.

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