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Il premio internazionale Iside presenta la sua App per cellulari.

Con grande entusiasmo il dott. Maurizio Caso Panza, Presidente del premio internazionale Iside, ha presentato ieri ad artisti e stimatori l’App per cellulare per interfacciare il Premio e gli artisti in un rapporto più veloce e sicuro. Proprio questo è il focus infatti, che crea il collegamento senza interruzioni tra il premio, con la sua App al momento scaricabile dall’Android Market cercando “Iside International Prize” e gli artisti.
Non vi è dubbio, ci conferma il dott. Maurizio Caso Panza che noi vogliamo dare visibilità agli artisti, alla loro arte e sfruttiamo tutti i mezzi possibili e saremo sempre più innovativi, rafforzando il primato in Italia e nel mondo. Il premio internazionale Iside è senza alcun dubbio uno dei premi più seguiti al mondo e con l’App questo risultato sarà anche migliore.
Si rammenta infatti che in appena sei anni di vita il premio si è fatto conoscere in ambito nazionale ed internazionale ed ha raggiunto i seguenti risultati ed ossia 406 artisti portati in esposizione e con ben 728 opere, 900 cataloghi cartacei stampati, 71.000 cataloghi in pdf scaricati dal sito del premio www.premioiside.com, 48 giorni di esposizione fatti, 11 libri presentati, 24 convegni e corsi di formazione gratuiti, 84 targhe e premi realizzati, 26 accordi e protocolli con enti e associazioni, migliai di spettatori in vista. Numerosi i critici d’arte, storici, artisti ed estimatori a seguirne le evoluzione ma anche talvolta a definirne le ricerche e gli studi, un premio ha difatti consolidato anche nuove forme espositive.
Gli obiettivi raggiunti, ci riferisce il dott. Maurizio Caso Panza, parlano chiaro ma ancora di più è ambizioso il traguardo che vuole raggiungere il premio, ossia realizzare un turismo sinergico e strutturato suoi luoghi dove esso nasce.
Concludendo Maurizio Caso Panza ci riferisce che evolversi per un premio d’arte com’è il premio internazionale Iside è un punto che ha sempre ritenuto necessario perché l’arte è la più veloce delle forse espressive e spesso anticipa, come la storia ci tramanda, anche i pensieri dei sociologi.