Domani la Conferenza Stampa alle ore 11.30 a Palazzo Paolo V relativa allo Spettacolo DANCE FOR FREEDOM portato in scena dal Balletto del Sannio il prossimo 30 Agosto al Teatro Romano con la Regia di Seriana Lepore e la partecipazione straordinaria dell’attore Francesco Testi e del ballerino Bryan Ramirez. Allego a tale proposito anche la Sinossi dello Spettacolo.
SINOSSI
La Produzione Dance for Freedoom celebra la libertà di scelta come valore universale e come fondamentale diritto umano, in mancanza del quale, l’alternativa potrebbe essere la morte, intesa in primis quale morte interiore e assenza di slancio vitale. Lo spettatore è indotto a compiere un percorso a partire dal momento in cui la libertà di scelta ha avuto origine, vale a dire dal momento stesso della creazione dell’uomo, quando questi è stato dotato di libero arbitrio ed ha mal adoprato tale facoltà, cadendo nel peccato. Partendo da qui, il nostro percorso passa in rassegna diversi “casi” in cui all’uomo è negata la possibilità di scegliere liberamente ed avverte pertanto il peso della sua condizione terrena. Ad offrirgli una via di fuga è l’Arte che svolge una funzione catartica e lo innalza verso il Cielo. Da qui l’idea della danza, sublime forma d’arte, quale scelta salvifica e purificante, quale forza travolgente che pervade corpo e anima e induce ad una frenesia del movimento corporeo che rievoca lo stato estatico derivante dal morso della Taranta.
La libertà di scelta, anche contro ogni convenzione sociale, è celebrata quale innegabile e “adrenalinico” inno alla vita, si estende a difesa dei diritti degli immigrati, degli anticonformisti, dei diversi, e condanna ogni forma di discriminazione, fino a deplorare l’omofobia.
Fil rouge dell’intera Opera è l’acqua quale elemento purificatore che spazza via ogni sorta di compromesso, di convenzione sociale, di attimi in cui l’uomo è costretto a sottintendere, a girare la testa, a tacere, a soggiacere ad una qualunque Autorità. E il finale è il trionfo dell’ Homo Novus, un uomo finalmente purificato da ogni forma di schiavitù, che si libera dalle catene, si riscatta attraverso l’arte e si avvia degnamente al suo destino: una sorta di ritorno all’Eden.
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