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Altrabenevento: “Acqua del Biferno, Vittorio Cuciniello e il Pd devono spiegare”

Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa diffusa dall’associazione Altrabenevento in merito alla fornitura dell’ acqua proveniente dal Biferno: 

“La maggiore fornitura di acqua buonissima dal Biferno viene dirottata nella parte alta della città. I cittadini dei rioni Libertà, Ferrovia e Centro Storico ancora costretti ad usare acqua contaminata da Tetracloroetilene, Triclorometano (Cloroformio) e Bromodiclorometano.
Deve qualche spiegazione Vittorio Cuciniello, Amministratore delegato di ACEA-GESESA e dirigente del PD in Campania.

Dopo le denunce di Altrabenevento sulla contaminazione dei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni, confermata da tutte le analisi delle autorità locali degli ultimi sei mesi, la Regione Campania ha aumentato la fornitura di acqua dal Biferno come richiesto da oltre 2.000 cittadini firmatari della petizione “A noi non la date a bere”.
Attualmente dalla sorgente molisana arrivano in città 186 litri al secondo (dati ufficiali GESESA) cioè 70 in più rispetto ai 120 litri al secondo serviti a novembre scorso solo alla parte alta della città, ma nessuno spiega ufficialmente come vengono usati.
Qualche amministratore comunale ha dichiarato ad una testata giornalista locale che l’acqua del Biferno viene miscelata con quella dei pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana per “migliorare” la qualità dell’acqua servita ai cittadini della zona bassa, ma nessuno ha spiegato come e dove avviene la “miscelazione”, per quali quartieri e con quale percentuale.
Nell’ultima riunione riservata in Prefettura, l’Amministratore Delegato di Acea-Gesesa, Vittorio Cuciniello, non ha confermato questa notizia precisando solamente che l’emungimento di acqua dal pozzo di Campo Mazzoni è stato ridotto “grazie alla maggiore portata di acqua dal Biferno”.
Però, Cuciniello non ha spiegato, neppure al Prefetto, dove, quando e a chi viene servita l’acqua buona molisana.
Da novembre a maggio anche la maggiore fornitura di acqua dal Biferno è stata servita solo alla parte alta della città. Dai dati pubblicati sul sito della GESESA risulta che dagli inizi di giugno al 18 luglio, la fornitura del Biferno è aumentata di altri 31 litri ma solo 5 litri al secondo sono destinati alle contrade San Vitale- Olivola.
Altri 26 litri al secondo vanno nella parte alta della città, precisamente 10 litri in più a Capodimonte-zona industriale Ponte Valentino e 16 litri al secondo in aggiunta alla normale fornitura, a Pacevecchia-zona Mellusi e Atlantici.
Ma, da Capodimonte e Pacevecchia non ci sono condutture attive per portare acqua alla zona bassa (Ferrovia, rione Libertà e Centro storico) !
Quindi, la maggiore fornitura dal Biferno, chiesta dai cittadini per tutta la città, viene utilizzata da GESESA per migliorare il servizio solo nella parte alta della città (magari per irrigare i prati), mentre i cittadini della zona bassa devono ancora utilizzare acqua dei pozzi contaminati da Tetracloroetilene, Triclorometano (Cloroformio) e Bromodiclorometano ?
Nessuna spiegazione ufficiale arriva dalla Gesesa e dal Comune, ma un intervento di Umberto Del Basso De Caro, deputato del Partito Democratico, che finora si è totalmente disinteressato al problema, potrebbe essere molto utile considerato che Vittorio Cuciniello, Amministratore Delegato di ACEA-Gesesa è anche un dirigente del PD in Campania”.