venerdì 19 Aprile 2024 Assunzioni e Cessazioni dei rapporti di lavoro.Uil su comunicazioni obbligatorie | infosannionews.it venerdì 19 Aprile 2024
Stampa articolo Stampa articolo

Assunzioni e Cessazioni dei rapporti di lavoro.Uil su comunicazioni obbligatorie

17/07/2019
By

La Uil Avellino/Benevento rende noto che, attraverso i dati di flusso delle Comunicazioni Obbligatorie, possono essere letti e analizzati il mondo del lavoro, le sue dinamiche evolutive (o involutive) e gli effetti prodotti, non solo dal lungo e perdurante periodo di crisi economica ma anche dall’incessante produzione legislativa, sulla composizione quantitativa e qualitativa dell’occupazione. Uno strumento, quest’ultimo, che ricordiamo essere “obbligatorio” per tutti i datori di lavoro, sia pubblici che privati (con esclusione dei datori di lavoro domestici), nel momento in cui attivano, trasformano, prorogano, cessano un rapporto di lavoro con una lavoratrice o un lavoratore (contratto a tempo indeterminato, determinato, somministrazione, apprendistato, intermittente, a domicilio, contratto di agenzia e di rappresentanza, socio lavoratore di cooperativa, prestazioni nel settore dello spettacolo, collaborazioni coordinate e continuative), ma anche in presenza di ulteriori istituti che non configurano rapporti di lavoro, quali i tirocini extracurriculari.

Con questa nota la Uil vuole fornire il reale quadro delle assunzioni e delle cessazioni dei rapporti di lavoro riguardanti l’ultimo triennio (2016-2018), prendendo a riferimento come fonte il “Rapporto Annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie 2019” prodotto dal Ministero del Lavoro. Un’analisi che abbiamo condotto selezionando alcuni dati, e elaborandoli a livello territoriale, per genere ed età delle lavoratrici/lavoratori, per tipologia contrattuale di assunzione e cessazione dei rapporti di lavoro e per settore di attività economica. Si tratta, quindi, di uno strumento di conoscenza delle tendenze di come, dove e quanto si sta assumendo in Italia, anche alla luce del Decreto Dignità, nonché di comprensione circa le motivazioni che determinano la cessazione dei rapporti di lavoro. A chiusura di questo Studio, abbiamo ritenuto utile condividere i dati relativi ai tirocini extracurriculari, un istituto di ingresso nel mondo del lavoro soprattutto indirizzato ai giovani, ma che troppo spesso viene utilizzato come surroga del periodo di prova o, peggio, come continuo turn-over a basso costo. Il quadro complessivo di “quanto” e “come” hanno assunto i datori di lavoro, evidenzia indubbiamente un incremento dei rapporti di lavoro accesi negli anni che vanno dal 2016 al 2018. Il saldo positivo del numero delle attivazioni rispetto alle cessazioni che ha caratterizzato il triennio, si scontra, però, con la qualità del lavoro prodotta sulla quale c’è ancora molto da fare, a partire da politiche che creino un reale e duraturo sviluppo per il nostro Paese e sistema produttivo. L’assenza di politiche di crescita e di un sistema fiscale più equo, rischiano di non produrre nuovi e buoni posti di lavoro e di ridurre il potere di acquisto delle lavoratrici/lavoratori e pensionati. La qualità del lavoro continua, quindi, a essere messa a dura prova tanto che i dati di flusso delle Comunicazioni Obbligatorie ci indicano come le assunzioni con contratto stabile si mantengono ancora basse, con un’incidenza del 14,4% rispetto al totale dei rapporti di lavoro accesi nell’anno. Per la componente femminile dell’occupazione, la situazione è maggiormente preoccupante, poiché non solo si registra un numero di attivazioni a tempo indeterminato inferiore rispetto agli uomini, ma i dati ci informano anche di una flessione di contratti stabili tra il 2016 e 2018. Aprendo una parentesi sull’attualità normativa e, più nello specifico, sulle conseguenze che il Decreto Dignità (convertito in Legge n. 96/2018) sta producendo sui luoghi di lavoro, quali informazioni può darci l’analisi dei dati delle Comunicazioni Obbligatorie? Prendendo in esame quelle effettuate dopo l’entrata in vigore del Decreto (luglio 2018), emerge una riduzione congiunturale dei rapporti di lavoro accesi, che investe anche il contratto a tempo determinato. Una flessione che possiamo ritenere anomala per un contratto che difficilmente è interessato da battute di arresto. L’effetto prodotto dalla reintroduzione delle causali è quindi visibile nei dati e se, nel merito, riteniamo corretto e giusto aver reinserito nella normativa sul tempo determinato questa condizione di efficacia del contratto, nel metodo il legislatore ha errato nel non considerare l’importanza del rinvio alla contrattazione collettiva nella definizione di causali più aderenti alle specifiche esigenze di settore.

“La inapplicabilità delle attuali causali legali sta producendo – dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) -, al netto di un aumento congiunturale nel 2018 dei rapporti di lavoro trasformati da tempo determinato in tempo indeterminato, un crescendo di insicurezza e precarietà per le lavoratrici e i lavoratori a maggior rischio di turn-over e disoccupazione, nonché l’impossibilità per i datori di lavoro, in situazioni di reale necessità e temporaneità, di prorogare e rinnovare contratti in essere o scaduti. Occorre, come più volte ribadito – conclude il sindacalista -, rimettere mano al più presto al tema delle causali per scongiurare un loro aggiramento attraverso forme contrattuali o istituti impropri per applicare la temporaneità nelle prestazioni lavorative”.

Tags: