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Intervista al Presidente della Cantina Sociale di Solopaca Carmine Coletta

Il presidente della Cantina Sociale di Solopaca, Carmine Coletta  evidenzia quella che è la forte preoccupazione di molte aziende vitivinicole del territorio e cioè come sopravvivere alla crisi in atto. A lui abbiamo rivolto alcune domande.

Carmine Coletta

 

La crisi economica che stiamo vivendo non risparmia il settore vitivinicolo. Qual’ è la situazione reale di questo comparto?

I ridotti redditi derivanti da un mercato sempre più difficile e da una crisi generalizzata dei consumi, uniti a costi elevati di materie prime e alla richiesta sempre più onerosa di adempimenti amministrativi e legislativi, stanno mettendo in ginocchio tutte le aziende viticole e vitivinicole. In questo contesto è inevitabile l’espianto di numerosi ettari di vigneto, soprattutto a carico delle micro aziende, che consideravano il reddito da vigneto come integratore ad altre attività parallele, con il conseguente impoverimento del territorio e della sua tutela.

Lei ritiene indispensabile, per la sopravvivenza, ridurre i costi di gestione delle imprese vitivinicole, con l’organizzazione di gruppi di acquisto e favorendo l’introduzione dell’innovazione nei processi produttivi?

I viticoltori devono sempre più imparare a razionalizzare la gestione aziendale e a ridurre gli sprechi, l’innovazione e la  meccanizzazione del vigneto possono aiutare in questo e in una più oculata gestione delle risorse ambientali. Importante è ridurre i tempi di gestione dei vigneti, sia  per aziende che desiderino gestire superfici maggiori senza aumentare di molto le unità lavorative, che comportano e comporteranno sempre più oneri burocratici e amministrativi, sia  per le aziende più piccole, per le quali si rende sempre più evidente la necessità di associarsi per poter migliorare l’efficienza produttiva di macchine e tecnologie sempre più costose. Purtroppo la situazione di stallo, e la mancanza di certezze sui tempi di erogazione degli aiuti Comunitari (PSR), che in questo momento attanagliano la Regione Campania, non aiuta.

Che cosa ne pensa dei piani di investimento presentati da tanti giovani?

Auspico, soprattutto, che venga risolto positivamente il finanziamento dei piani di investimento realizzati dai tanti giovani, che rappresentano pur sempre il futuro della viticoltura del territorio, che attualmente sono in “overbooking” e che finalmente possa essere fatta chiarezza sulla procedura dei collaudi dei vigneti realizzati nell’ambito dell’OCM Vite, per i quali tante aziende, pur avendo realizzato le opere in tempo, non sanno ancora quando vedranno collaudato il proprio vigneto e intanto continuano a ricevere le richieste di pagamento delle polizze fideiussorie, non avendo le Assicurazioni ricevuto nessuna comunicazione di svincolo delle stesse.

Cosa vorrebbe dire ai funzionari della Regione Campania che hanno la responsabilità dell’applicazione delle scelte politiche del settore?

Ai funzionari regionali vorrei porre una semplice domanda: Quale futuro avrà il mondo agricolo senza i mezzi per gli investimenti, vale a dire l’ossigeno per le aziende agricole, e senza le idee e l’entusiasmo dei giovani?