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Commemorazione Massimo D’Antona

Erano da poco passate le otto di mattina quando il 20 maggio del 1999 il professor Massimo D’Antona, giuslavorista e consulente del ministero del Lavoro, fu ucciso poco dopo essere uscito dalla sua abitazione in via Salaria a Roma. All’altezza dell’incrocio con via Adda, poco distante, lo stavano aspettando un uomo e una donna, membri del gruppo terroristico Nuove Brigate Rosse.

I testimoni hanno raccontato che prima di sparare i due brigatisti si avvicinarono a D’Antona e gli parlarono brevemente. Probabilmente si accertarono della sua identità. Poi, alle 8 e 13, l’uomo tirò fuori una pistola e sparò nove colpi che andarono tutti a segno. Quello fatale colpì il professor D’Antona al cuore. Trasportato in ospedale venne dichiarato morto alle ore 9 e 30.

“A vent’anni dall’assassinio di Massimo D’Antona – dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) – ricordiamo il valore della sua attività di giuslavorista, non solo nella commemorazione ma nella nostra azione quotidiana. D’Antona aveva fatto del dialogo e della giustizia sociale i capisaldi del suo impegno per il lavoro. I suoi insegnamenti e il suo approccio innovativo e lungimirante alla complessità del mondo del lavoro restano, per la Uil, un importante punto di riferimento”.