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#Avanti Donne chiude la Festa dell’Unità del Pd

25/09/2018
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 “Dalle Pari Opportunità alle opportunità. La tutela dei diritti delle donne, lo sviluppo, il terzo settore”.

La Federazione Provinciale del PD Benevento, in occasione della Festa dell’Unità, svoltasi il 21-22-23/09 presso il Parco termale di Telese, ha affidato la tavola rotonda di chiusura al tema “Dalle Pari Opportunità alle opportunità. La tutela dei diritti delle donne, lo sviluppo, il terzo settore.”  Organizzatrice e moderatrice dell’incontro è stata Vittoria Principe, Componente della Commissione di Pari Opportunità Regione Campania nonché coordinatrice e fondatrice di #Avanti Donne; ospiti Raffaella Roiatti, Stati Generali delle donne, Adriana Esposito, madre di Stefania Formicola vittima di femminicidio e Alessandro Zilli, sociologo.

Principe ha avviato il dibattito, spiegando che #Avanti Donne è in primo piano nel diffondere la cultura di genere, che è innanzitutto cultura del rispetto, per prevenire distorsioni sociali e degenerazioni che troppo spesso conducono a femminicidi, e ha denunciato a gran voce la cassazione del Ministero delle Pari Opportunità nel Governo Conte, augurandosi che “le amministrazioni sannite sappiano cogliere il messaggio lanciato da #Avanti Donne, rendendo così il Sannio una “cittadella” delle pari opportunità”.

Zilli ha illustrato come la sovrastruttura politica, in cui l’uomo ha troppo potere rispetto alla donna, si evince anche in campo sociale, estrinsecandosi talvolta in tragedia, e a livello economico, data la sproporzione retributiva e la situazione lavorativa secondo cui la donna non gode degli stessi diritti né della stessa visibilità degli uomini. Alla base di queste dinamiche c’è un senso di fallimento che l’uomo oggi percepisce e non è in grado di gestire. Possibili soluzioni sono l’incremento di associazioni che combattano per la parità, SOS stalking, il numero verde 1522, le case rifugio e le case di accoglienza che sempre più stanno nascendo, le leggi 38/2009 e 119/2013 ma soprattutto una presa di coscienza effettiva a livello socio-politico della parità di genere.

La Esposito ha raccontato la tragica vicenda di sua figlia Stefania, giovane donna di soli 28 anni vittima di femminicidio per mano del marito, evidenziando l’importanza della denuncia, della richiesta di aiuto, dell’informazione e della comunicazione per combattere la malattia del femminicidio e rilevando che anche l’uomo, oggi, deve essere aiutato a sua volta.

Dopo essersi complimentata con la sig.ra Esposito per aver trasformato la tragedia vissuta in una battaglia civile, volta a scuotere e ad aiutare altre donne nella situazione di Stefania, Roiatti ha spiegato la natura degli Stati Generali, nati da un’idea di Isa Maggi, dalle cui indagini è emersa la volontà della donna di non partecipare in maniera solo marginale e subalterna alla società. Rispetto ad una parità soltanto formale tra uomo e donna, a causa della crisi che oggi l’Italia sta vivendo, “una maggiore presenza femminile diventa necessaria, urgente” ha dichiarato la Roiatti, “perché un Paese intelligente non può permettersi di non mettere in campo le risorse femminili”. Nel sistema attuale, in cui esiste una simmetria ben precisa tra società e chi utilizza e trasmette i dati, spesso in maniera alterata, la donna, inoltre, essendo più introspettiva, risulta essere meno vulnerabile e dunque più critica.

Principe ha ricordato il Protocollo d’Intesa firmato tra la Consigliera Provinciale Lomazzo e la scuola, per diffondere la cultura di genere già dall’infanzia, e ha chiarito “quanto le ‘pari opportunità’ possano diventare ‘opportunità’ lavorative, di formazione, di inserimento di figure professionali specifiche. Questo è il grido che parte da #Avanti Donne, dagli Stati Generali e da questa festa” ha affermato la Principe, concludendo la tavola rotonda. “La donna – ha concluso la coordinatrice di #avantidonne – con il Governo di centro destra è stata considerata oggetto, con i governi Renzi Gentiloni Soggetto, con i giallo verdi rischia di essere assoggettata. Tutte le dichiarazioni e decisioni portano verso una preoccupante arretratezza culturale in materia. #donneuniamoleforze”

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