Le diverse amministrazioni comunali hanno pensato solamente al centro urbano senza pensare allo sviluppo delle zone rurali. Strade e zone esterne al paese abbandonate e senza un armonico e mirato sviluppo di servizi adeguati.
di Lino Santillo
L’Ente comune negli anni passati si è molto prodigato per lo sviluppo urbano in termini di costruzioni di grandi edifici e di opere pubbliche “faraoniche” che ora sono abbandonate e fanno bella mostra di sé alla collettività locale e ai turisti che arrivano in paese. “Una scelta sbagliata e poca oculata da parte dell’amministrazione comunale – come sostengono in molti – nella cittadina sannita che ha dato i natali a San Pio. Non è possibile tenere in piedi tante costruzioni le quali non servono a nulla e gravano come un macigno per le casse comunali. Tra queste figurano: il famoso albergo, mai andato in funzione, da più parti definito “Pio albergo trivulzio”. Una costruzione ieratica, prima costruita dalla passata amministrazione comunale a guida dell’ex sindaco Pio Iadanza, poi venduto all’Asl dopo tante tensioni e carte bollate, infine rimessa in vendita dalla stessa Asl Bn 1 e che nessuno vuole acquistare. Un autentico scempio che è la vergogna di tutta Pietrelcina. Poi, troviamo il famoso Palavetro prospiciente il convento dei frati cappuccini. Dopo tante peripezie e soldi buttati al vento, viene aperto solo in poche occasioni. Il fiore all’occhiello di tale struttura è rappresentata dalla mancanza di un contatore dell’Enel, per cui si è costretti a ricorrere al gruppo elettrogeno per “far luce” nel corso dei convegni o manifestazioni serali. Altra struttura abbandonata di fronte alla Chiesa conventuale della “Sacra Famiglia”. Per poco tempo ha ospitato la confraternita della Misericordia, poi chiusa e abbandonata al suo destino. A Piana Romana altro edificio costruito con i soldi del Giubileo, per poco tempo adibito a ristorante, poi abbandonato e ora messo in vendita dall’amministrazione comunale, unitamente a qualche appartamento di vico dei Poeti unitamente ad un deposito nella zona industriale. Altre strutture comunali – rimarca il gruppo di cittadini – l’attuale sede del Centro polivalente “Grazio Forgione” costato diversi milioni di euro, a più riprese con interventi adeguati causa umidità e pioggia all’interno. In via Roma il famoso edificio che doveva essere adibito ad asilo nido e mai andato in funzione. Allo stato attuale alcune stanze utilizzate dalla Guardia Medica. Sempre a via Roma il nuovo edificio costruito dopo aver demolito la storica sede delle suore e dell’asilo. Allo stato attuale disabitato al primo piano, mentre a piano terra dato in comodato d’uso alla Misericordia e ad una associazione di Benevento. Altro edificio alla viale dello Sport dato in fitto per pochi soldi 800 euro ad una società di Airola. Poi, – termina il gruppo di cittadini – altro immobile ubicato alla via del Rosario che doveva essere a centro medico per i pellegrini mai aperto e fatto oggetto di tiro a segno da parte di anonimi vandali. Altre strutture e appartamenti a via Riella ristrutturati e mai abitati. Possiamo fermarci qui, giusto per citare alcuni immobili, ma ce ne sono altri sull’intero territorio locale”. Intanto, alla protesta di alcuni cittadini fanno da contraltare altri abitanti nelle zone rurali. Il motivo è semplice: strade rurali abbandonate al proprio destino. Tra queste la peggiore arteria è quella di Fontana dei Fieri che si collega con Benevento sul versante di contrada Ciofani. Una strada molto trafficata che presenta insidie al fondo stradale, pericoloso, con buche e tombini dell’acqua che mettono a repentaglio la guida degli automobilisti, i quali sono costretti a deviare gli stessi tombini di ferro per cui invadono l’altra carreggiata con pericolo di incidenti stradali. Il paradosso è che proprio in tale strada abita il consigliere delegato ai lavori pubblici. Davvero una situazione anomala e ridicola ma anche molto seria e che lascia riflettere. La pazienza dei cittadini locali, ma anche di tutti coloro che transitano per tale arteria viene messa a dura prova ogni giorno. Per cui, come hanno fatto molti sindaci dei comuni sanniti hanno provveduto a mettere in sicurezza tutte le strade rurali con i fondi europei, basti andare a Pesco Sannita e rendersi conto da vicino che le strade rurali sono come autentiche autostrade, larghe, sicure e con muretti alti di contenimento. Ammirare per credere. A Pietrelcina le amministrazioni comunali hanno pensato alle opere pubbliche in paese le quali sono autentiche “cattedrali” senza essere utilizzate dalla collettività. Un autentico sperpero di soldi pubblici buttati al vento.
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