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Il comune di San Nicola Manfredi attacca il direttore Picker con un proprio documento

10/04/2018
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Un documento contenente puntuali osservazioni all’Atto aziendale che il direttore dell’Asl Bn, Picker ha illustrato alla conferenza dei sindaci, è stato presentato dal Comune di San Nicola Manfredi rappresentato all’assemblea dei primi cittadini a Palazzo Mosti dal vicesindaco, Angelo Capobianco.


Una seduta non atta a deliberare per la mancanza del numero legale, alla quale, l’Amministrazione sannicolese ha inteso prender parte, nonostante il mancato invito formale, per via dell’importanza del tema trattato. “Il punto centrale – si legge nella nota dell’Ente – è la programmazione dei reali bisogni assistenziali dei cittadini/utenti e non le strategiche manovre finalizzate a formulare organigrammi di posizionamento postelettorale. Negativo è dunque il nostro parere rispetto all’ipotesi di Atto aziendale dell’Asl beneventana, in quanto in esso sono previsti assetti organizzativi in netto conflitto con quanto contenuto nel DCA n.18/2013 e nella Delibera del Consiglio dei Ministri per l’attuazione del Piano di rientro.
Nel predetto Atto, ancora una volta, vengono ignorate gran parte delle diciotto contestazioni formulate dal Direttore generale del Sistema Sanitario Regionale, avv. Postiglione, di cui alla nota prot. n. 0843898 del 29/12/2016.
In particolare, viene totalmente ignorata la disposizione di riportare il numero di UOC e UOS/UOSD nei parametri programmati dal DCA n.18/2013; nella proposta di Atto Aziendale sono infatti previste un numero di unità operative complesse e semplici esuberante rispetto a quelle sancite a livello nazionale dai parametri LEA e derivanti da specifici standard ministeriali che assegnano all’ASL BN, deprivata del P.O. di Sant’Agata dei Goti, n.21 UOC e n.28 UOS/UOSD. Diversamente la proposta di Atto ne prevede ben 29 UOC e 38 UOS/UOSD. Tutto quanto sopra rappresentato – prosegue la nota – va inquadrato in un contesto di Atto aziendale mirato ad istituire nuove Unità Operative, a consolidare con estrema discrezionalità Unità Operative da premiare e ad individuare quelle da retrocedere o da abolire.
Con riferimento al punto due del documento dell’avv. Postiglione, nell’Atto, incredibilmente vengono riproposte Unità Operative Complesse denominate in modo fuorviante “tecnostrutture strategiche” ma, in effetti, Uffici di staff del Direttore Generale. Il tutto in netto conflitto con quanto disposto dal D. Lgs. n. 165/2011 art.4 comma 4 che sancisce l’espresso divieto di istituire Uffici di collaborazione posti alle dirette dipendenze dell’Organo di vertice dell’Ente (Strutture di Staff).
Un altro aspetto che merita approfondimento – si legge ancora nelle osservazioni che il Comune di San Nicola Manfredi ha chiesto di allegare agli atti della seduta – riguarda il punto tre del documento dell’avv. Postiglione di modifica dell’Atto aziendale, laddove si individuano un Dipartimento Sanitario ed un Dipartimento Amministrativo in palese contrasto con quanto previsto dal DCA n.18/2013 che pone espresso divieto in tal senso. Al contrario invece, essi vengono analogamente, per l’ennesima volta, riproposti con una pletore di unità operative semplici dipartimentali che, particolarmente in Direzione Sanitaria, hanno mere funzioni di coordinamento senza alcuna operatività e senza alcun organigramma e sembrano istituite, più che per necessità, per premi individuali.
Dette unità operative sono state incomprensibilmente sottratte ai Distretti che, in tal modo, vengono mortificati e depotenziati in aperta violazione di quanto disposto dal DCA n.99/2016 al punto tale che, per ciascun martoriato Distretto, si prevedono solo due UOS ritenendo di dover equiparare un’inutile UOS centrale sanitaria di coordinamento ad un’articolatissima UOS Assistenza Sanitaria distrettuale che gestisce decine di dipendenti e decine di milioni di budget con connesse responsabilità non comparabili con quelle irrilevanti delle comode Unità Semplici centrali.
Altre numerose tematiche – conclude la nota – contenute nel proponendo Atto e fonti di una pianificazione organizzativa non condivisibile sul territorio vengono, per una mera questione di sintesi, rinviate ad essere affrontate in un contesto in cui auspichiamo trovi maggiore spazio la questione per noi primaria dei bisogni di cura dei cittadini sanniti”.

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