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Intervista a Palumbo e De Andreis che “spiegano” la Scuola Superiore di Mediatori Linguistici Internazionale

12/03/2018
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Open day, oggi e domani all’Unifortunato,  della Scuola Superiore di Mediatori Linguistici Internazionale. Abbiamo chiesto a Paolo Palumbo, vicario e delegato all’Orientamento, ed a Federico De Andrei, docente di Legislazione del Turismo, di illustrarci di cosa si tratta e quali sono le finalità di questa scuola.

Servizio di Silvio Chiusolo. Benevento 12 Marzo 2018

De Andrei e Palumbo. Foto di Mario Pietronigro

 

“Da un anno, ha detto Paolo Palumbo,  sul nostro territorio esiste l’Istituto per la Formazione dei giovani in ambito linguistico. Quattro sono le lingue che sono a fondamento della formazione dei giovani : Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo. Si tratta di un istituto all’avanguardia in quanto è un Istituto che pone al centro della propria “mission” e visione, la centralità dello studente. Infatti vengono seguiti da vicino con la formazione di piccole classi, massimo di 25 studenti l’una. E fanno una serie di attività con un laboratorio linguistico ed un laboratorio informatico, all’avanguardia, che pemettono un apprendimento efficacie, per i giovani che decidono di iscriversi. Una attenzione particolare viene poi rivolta al mondo del lavoro ed al mondo delle professioni perchè questo Istituto ha due indirizzi specifici : uno in mediazione linguistica , indirizzo economico-giuridico, e l’altro mediazione linguistica, indirizzo turistico, tenendo quindi conto di quelle che sono le più importanti esigenze del mondo del lavoro collegato proprio al tema delle lingue.” 

“Gli insegnamenti che sono stati inseriti, ha continuato Federico De Andreis, oltre chiaramente a quelli delle lingue essendo un corso di mediazione linguistica, sono quelli che portano gli studenti proprio ad entrare nel mondo del lavoro e che quindi li avvicinano per farli essere preparati al 100% sulle professioni. Quindi è vero mediatori linguistici ma non soltanto conoscenza delle lingue ma anche conoscenza del mondo turistico per quanto riguarda l’indirizzo politico e conoscenza del mondo giuridico-economico per il secondo indirizzo. Ci sono poi una serie di workshop che servono proprio a portare gli studenti nel mondo del lavoro e anche molte giornate che servono ad avvicinare le aziende, le organizzazioni internazionali ai nostri giovani. Il corso di Mediazione linguistica non è comunque finalizzato soltanto all’insegnamento delle lingue. Ovviamente le quattro lingue sono fondamentali ma ci sono anche una serie di insegnamenti che sono di marketing, economia, diritto che servono proprio a preparare gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro. Diciamo che il nostro studente che domani ad esempio si troverà al Parlamento europeo magari a fare l’interprete, non dovrà conoscere solo le lingue ma dovrà avere una formazione a 360 gradi anche su diritto internazionale, diritto comunitario. E quindi è necessario che la nostra offerta formativa preveda insegnamenti aggiuntivi a quelli delle lingue.”

“Abbiamo una idea di università, ha aggiunto Palumbo,  che realmente guarda da quando lo studente si iscrive a quello che dovrà fare poi nella vita futura. Quindi il titolo che acquisisce è un titolo immediatamente spendibile nel mondo del lavoro. Non solo formazione e trasferimento di conoscenze e competenze ma si occupa anche di come queste conoscenze e competenze da subito possono essere applicate all’ambito lavorativo di riferimento perciò in tutto il percorso di studi, sono già messi in contatto con il mondo del lavoro per poter trovare facilmente uno sbocco. E proprio nell’ambito del termine della mediazione un laureato in lingue fa particolari tipologie di lavoro che non può fare un mediatore come un mediatore linguistico fa delle cose che un laureato in lingue non può fare. Sopratutto oggi dove il problema delle interazioni culturali è particolarmente sentito, solo un mediatore linguistico che ha specifiche competenze nell’ambito della storia della società e della cultura dei vari paesi, può svolgere un servizio anche all’interno dell’ambito sociale che è uno sbocco ulteriore non secondario.”

“Da non sottovalutare poi, ha concluso De Andreis,  che proprio per inserire i nostri studenti nel mondo del lavoro abbiamo pensato anche una serie di workshop tematici che vanno dalla gestione delle risorse del gruppo, al modo psicologico di come superare i colloqui di lavoro. Quindi all’offerta formativa affianchiamo questi workshop che servono proprio per inserirsi nel mondo del lavoro.

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