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Si è conclusa la tre giorni del Festival del Libro e dell’Informazione Locale

Con l’intervento del dott.Elio Galasso, direttore emerito del Museo del Sannio, e della dott.ssa Valeria Taddeo, Direttore dell’Archivio di Stato,  nel salone delle conferenze del chiostro, si sono conclusi i le conferenze e le presentazioni  del Festival del Libro e dell’Informazione Locale.

Coordinato dal dott. Antonio De Lucia, direttore de la provincia sannita, la conferenza  sul tema “Libri e giornali fonti preziose di storie” ha chiuso la serie di incontri che molto hanno interessato i partecipanti alla III Edizione di questo Festival. L’elevato grado di conoscenza e professionalità dei relatori ha fatto si che la conferenza si sviluppasse fluida ed avvincente ed ha tenuto alto il grado di interesse degli ascoltatori dall’inizio alla fine.  Dopo l’apertura dei lavori affidata come detto al dott. Antonio De Lucia che ha parlato delle sue esperienze personali nel mondo dei libri e delle letture, la parola è passata al dott. Elio Galasso il cui intervento, articolato e pungente, ha appassionato la platea. C’è anche da dire che il suo è stato, se così si può definire, un intervento “bastone e carota” nel senso che in conclusione, ha bacchettato un pò gli scrittori sanniti e, di riflesso le case editrici, perchè il tema dei libri editi e di conseguenza dei lavori degli scrittori è basato sempre sulla storia di Benevento, che sia longobarda, papale, mitologica  o in altra salsa, sembra che gli artisti nostrani, e le case editrici del sannio altro non conoscano, che narrare della storia di Benevento, la quale, per forza di cose, diventa poi un riassunto oppure una miscellanea di notizie attinte da altri scritti.

In generale il dott. Galasso ha fatto il punto della produzione editoriale a livello mondiale, spiegando il modo in cui essa è concepita negli Stati Uniti d’America,  dove i cittadini hanno l’abitudine di finanziare privati che poi vendono le opere per acquistarne altre o finanziare specialisti e così via. Oppure il modo come operano le biblioteche americane, russe, asiatiche  o australiane dove sono poche le copie delle opere editoriali che arrivano alla biblioteca centrale che le digitalizza e le mette a disposizione della rete. L’inverso cioè di quello che accade in Italia dove si tende a piazzare più copie possibili che però hanno bisogno di spazio mentre il digitale no. Poi ha  ricordato di quando era piccolo e Benevento era sostanzialmente chiuso in quartieri e difficilmente c’erano travasi da un quartiere all’altro, ha ricordato i nomi di vecchie strade beneventane di cui oggi si è persa la memoria in quanto il comune, nella sostituzione delle targhe indicanti i nomi delle strade ha dimenticato di mettere Via ex con il vecchio nome, ed altri aneddoti su Benevento, facendo poi una riflessione :la stampa oggi non parla di tutto questo e staremo quindi sempre a raccontarci dei Sanniti e dei Longobardi ? Ha raccontato anche che in un suo viaggio a Milano, visitando la sede della Mondadori e perdendosi in tutta quella marea di produzione ha anche notate che produzioni provenienti da Benevento non ve ne sono e ha preso atto che la tendenza è favorire editoria di narrativa, cosa a Benevento praticamente sconosciuta. E ne dà anche la spiegazione il dott. Galasso: scrivere un libro di narrativa per l’autore significa un salto nel vuoto. Ed a Benevento non hanno questo coraggio ne gli autori ne le case editrici!

La dott.ssa Taddeo ha invece affrontato il problema da altra angolazione: cioè inerente il recupero e la conservazione in quanto le fonti archivistiche di Benevento sono andate per lo più distrutte, disperse e frammentate. Proposta : ricostruire e digitalizare tutte le testate storiche per metterle a disposizione di tutti e poter accedere agli archivi privati delle stesse testate per consultarle e capire meglio le strategie politico-sociali che hanno guidato le scelte da esse fatte.

In prosieguo c’è stata la premiazione del giornalista Guerino Pietraroia, pietra miliare del giornalismo beneventano, da parte dell’ex amministratore Ept Giovanni La Motta con targa ricordo, e la presentazione di una mostra, curata da Enzo Gravina e dai soci dell’Associazione”Biblioteche-Beni-Culturali-Territorio” sul tema “1861-1961 un secolo di informazione nel Sannio. Nel mentre all’esterno già echeggiavano le musiche del gruppo Trioso che alietavano la serata, proposto da Eufoniarchè.  I tre musicisti erano Valentina Abbruzzese, Gianluca Bufis e Giancarlo Sabatini.