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La controreplica di Marialetizia Varricchio (PD) a De Nigris

14/11/2017
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Ecco quanto scrive la consigliera comunale PD nella nota inviata:

 Marialetizia Varricchio

“Gentilissimo consigliere De Nigris, è veramente strano che un consigliere di lungo corso come lei non ricordi (o piuttosto finga di non ricordare) che nella nostra Assise Comunale esistono abitudini consolidate anche se non scritte. So benissimo che il Regolamento del Consiglio Comunale, (la lettura dello stesso è la prima cosa che ho fatto dopo la mia elezione) all’art. 35, recita che, in assenza prolungata o di fronte ad un impedimento temporaneo del presidente, lo stesso venga sostituito da un consigliere in precedenza indicato dal presidente stesso per presiedere i lavori o convocare la commissione. Poiché abitudinariamente ero io a convocare la commissione “Attività Produttive” su invito orale del presidente Franzese, che non avrà difficoltà, credo, a confermarlo, ho ritenuto “de plano” di convocare la commissione al solo scopo di non interrompere i lavori della stessa su temi molto spesso pregnanti ed urgenti (si approssima d’altra parte anche il Natale per le cui manifestazioni il settore “Attività Produttive” ha un ruolo organizzativo importante). Avrò anche commesso un errore formale, ma ho agito nell’interesse della funzionalità della commissione. Questo e solo questo, consigliere De Nigris, voleva essere il senso del mio intervento e non quello di appropriarmi “in modo più o meno stabile” di ruoli che, so bene, non mi competono, senza tra l’altro “dovermene fare una ragione”, mi creda, in tutta tranquillità. Ho inteso, ribadisco, come ho sempre fatto, continuare una consuetudine, cioè quella di convocare la commissione su indicazione orale del presidente. Nel ringraziarla, comunque, per i consigli sull’attività amministrativa che mi dà e che mi saranno, dall’alto della sua esperienza, sicuramente utili per il prosieguo della mia attività, viene da chiedermi se sono proprio io, e solo io, a mostrare una “disarmante approssimazione nell’attività amministrativa”, visto che la prassi seguita nella commissione “Attività Produttive”, è comune anche, per quanto mi risulta, alle altre commissioni. Mi rammarico piuttosto che la sua risposta sia più pregnante di livore nei miei confronti che di valenza politica (a proposito sono convinta che il riferimento al reparto di ostetricia le sia sfuggito per la fretta e non perché io “appartengo al cosiddetto sesso debole”, con tutte le riflessioni del caso). Comunque, per quanto mi riguarda, questa “tempesta in un bicchiere d’acqua” finisce qui e non vi saranno da parte mia ulteriori precisazioni per non alimentare una querelle sterile con il solo risultato di occupare qualche riga sui giornali. Sono d’altra parte convinta che anche lei dall’alto dell’impegno giornaliero che il suo ruolo di capogruppo comporta dovrà rivolgere, suo malgrado, la sua attenzione anche ad altre tematiche altrettanto pregnanti e di sicuro interesse per la comunità. Quando la incontrerò nell’aula consiliare, senza alcun livore, non potrò non salutarla e augurarle perciò buon lavoro e “ad maiora”.

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