venerdì 19 Aprile 2024 La Uil e le ZES | infosannionews.it venerdì 19 Aprile 2024
Stampa articolo Stampa articolo

La Uil e le ZES

17/10/2017
By

Fioravante Bosco Uil

La Uil Avellino/Benevento rende noto che, nei giorni scorsi, si è tenuta la riunione tra il Ministro della Coesione Territoriale e Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, e UIL (Guglielmo Loy), CGIL (Gianna Fracassi), CISL (Angelo Colombini), Confindustria (Stefan Pan), sui Decreti Attuativi delle Zone Economiche Speciali (ZES). Il Ministro ha introdotto la riunione spiegando che l’obiettivo delle ZES è:
• attrarre investimenti per la logistica nel Mezzogiorno per contribuire a far decollare gli investimenti dei grandi operatori;
• intercettare i nuovi traffici a seguito del raddoppio del canale di Suez;
• rendere convenienti i nostri porti per lo scarico e carico merci;
• porre in prospettiva il nostro Paese come sponda Sud del mediterraneo.

In questo contesto, ha spiegato il Ministro, era matura un’iniziativa sui porti nel mezzogiorno intervenendo su una serie di temi (infrastrutture, semplificazioni amministrative, ecc.), con l’intento valorizzare le vocazioni dei singoli porti. Per esempio in Campania è quasi definita una proposta di istituzione di ZES a Napoli integrata con le attività produttive e industriali, anche con una nuova cantieristica per migliorare l’interconnettività con Nola e Marcianise, sommando il ruolo di Salerno per investimenti in logistica e infrastrutture di collegamento. Dagli incontri che sono stati fatti nelle singole realtà regionali sembrano essere individuate le seguenti ZES: Napoli-Salerno; Gioia Tauro (connessione con Lamezia e Reggio Calabria); Catania-Augusta-Siracusa; Palermo (anche Termini Imerese); ZES Adriatica (Bari e Brindisi); Taranto con estensione ai territori della Basilicata; Cagliari; ZES interregionale Abruzzo e Molise (Ortona-Vasto-Termoli), anche se l’istituzione di questa ZES è un po’ complicata, ma in ogni caso possibile. Entro la fine del mese di ottobre 2017 saranno pronti i primi due Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM). Il primo DPCM conterrà i criteri e le modalità generali per l’istituzione delle ZES, la loro delimitazione e le condizioni speciali di beneficio per i soggetti economici che vi operano o che vi si insedieranno, a cui le Regioni si dovranno attenere nel formulare la loro proposta di ZES. Mentre il secondo DPCM conterrà i criteri e gli indirizzi per le semplificazioni ammnistrative nelle ZES. Successivamente all’individuazione delle ZES da parte delle Regioni saranno emanati specifici DPCM (ogni ZES avrà il suo, ove si specificheranno le tipologie di intervento principali). Come UIL abbiamo posto con forza il tema della selettività nelle scelte, nell’ottica della “non dispersione”, così come è fondamentale l’integrazione degli interventi nelle ZES con gli altri interventi nazionali e regionali utilizzando anche le risorse dei PON e POR. Vi è la necessità, secondo la UIL, di incrementare la quantità e la qualità degli investimenti privati che devono essere accompagnati e sostenuti da investimenti pubblici, anche regionali, e interventi mirati sulle filiere produttive, nonché da forme di fiscalità di vantaggio. La Uil ha espresso condivisione sul tema delle semplificazioni e snellimento delle procedure amministrative e burocratiche, ma a valle ci devono essere controlli attenti e rigorosi per il rispetto del diritto al lavoro, la tutela delle salute e sicurezza, nonché la tutela ambientale e il rispetto delle norme sugli appalti.

Molta attenzione dovrà essere prestata alla quantità e qualità, con particolare riguardo ai settori maggiormente esposti al lavoro irregolare, così come vanno messe in campo politiche attive dedicate, e rafforzati gli strumenti formativi a partire dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Sul tema della Governance la Uil ha ribadito l’importanza del coinvolgimento dei Sindaci interessati alle ZES e delle parti sociali, in quanto queste aree sono l’occasione per rilanciare nuovi strumenti di “negoziazione programmata”. Il Ministro ha assicurato che le semplificazioni non riguarderanno il diritto del lavoro, ma saranno soltanto delle deroghe di carattere amministrativo. Così come non vi saranno deroghe sulla tutela ambientale e sulla tutela alla salute, ma impegno con i Ministeri interessati per semplificare i controlli. Il Ministro si è detto d’accordo sull’integrazione degli interventi con i contratti di programma in essere e con i contratti istituzionali, così come è d’accordo a evitare forme di dispersione e di non cedere alle pressioni “localiste”. Infine, ha auspicato il più ampio coinvolgimento delle realtà locali e con gli attori interessati, in primis con le parti sociali per valorizzare le vocazioni delle ZES individuate. Quanto al tema della Governance il Ministro ha detto che si potrebbe formalizzare nel primo DPCM la partecipazione del partenariato. Il prossimo incontro è fissato a novembre per la verifica dei Patti per il Sud.

“Sul tema della Governance delle ZES – dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) – bisogna auspicare il più ampio coinvolgimento delle realtà locali, e con gli attori interessati, in primis con le parti sociali, per valorizzare le vocazioni delle Zone individuate”.

Tags: ,