sabato 20 Aprile 2024 Uil. Dimissioni consensuali – dati 2016 | infosannionews.it sabato 20 Aprile 2024
Stampa articolo Stampa articolo

Uil. Dimissioni consensuali – dati 2016

11/10/2017
By

La Uil Avellino/Benevento comunica che da pochi giorni è stata pubblicata la Relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri (anno 2016) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. I dati fotografano una situazione del nostro Paese che lo colloca ancora come fanalino di coda dell’Europa rispetto all’occupazione femminile (seppure in crescita, in valori assoluti, nell’ultima rilevazione ISTAT di agosto): una media del 48,9% in Italia contro una media europea del 62,5%. Però, anche le madri che hanno un lavoro, si dimettono subito dopo o in concomitanza con la nascita di un figlio: infatti nel 2016 il 78% delle richieste di dimissioni registrate dall’Ispettorato del Lavoro ha riguardato proprio le lavoratrici madri, e di queste il 40% ha dato come motivazione proprio la difficoltà di conciliare il lavoro con le esigenze di cura dei figli. E’ il 44% in più rispetto al dato del 2015. Nello specifico, rispetto alla più generale difficoltà di conciliazione vita – lavoro vi sono queste motivazioni:
assenza di parenti di supporto, n. 6699 complessivo di dimissioni (n. 6533 riferito alle lavoratrici madri, n. 166 lavoratori padri);
mancato accoglimento al nido, n. 5793 complessivo dimissioni (n. 5655 lavoratrici madri e n. 138 lavoratori padri);
elevata incidenza dei costi di assistenza per i servizi per la prima infanzia, n.1362 complessivo dimissioni (n. 1333 lavoratrici madri e n. 29 lavoratori padri).

I dati dell’Ispettorato del Lavoro confermano ancora una volta quello che noi chiediamo al Governo da più tempo: sono necessarie politiche a sostegno della famiglia più sostanziali e strutturali; una politica fatta esclusivamente di bonus e interventi spot non produce risultati, anzi aumenta le disparità di genere purtroppo sempre a sfavore delle donne, costrette a dimettersi soprattutto per esigenze di conciliazione vita- lavoro. Sono necessari interventi per i servizi per la prima infanzia 0-3 a costi accessibili e di qualità, con risorse certe che possano assicurare, da un lato il diritto all’istruzione sin dalla nascita per ogni bambino, come sancito dalla riforma sullo zero sei, e dall’altro come sostegno alla conciliazione vita-lavoro per le lavoratrici madri e per i lavoratori padri.

“Diventa essenziale – osserva Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) – un sistema di permessi e congedi più adeguato che consenta al nostro mercato del lavoro di essere accogliente verso lavoratrici e lavoratori con carichi di cura. Occorre, quindi, partire proprio dal riconoscimento del congedo di paternità aggiuntivo, invece che alternativo, allungando in termini di quantità il periodo di fruizione obbligatorio, anche per favorire un cambiamento culturale e un’equa distribuzione, tra madre e padre, dei carichi di cura legati ai figli”.

Tags: