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Unisannio : E’ necessario che venga rilanciata e che ci siano iniezioni di qualità!

12/05/2012
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Importante incontro ieri pomeriggio presso il centro commerciale Malies  all’interno dei locali della libreria Edicolè, scelta non proprio appropriata visto gli spazi angusti e la mancanza di un impianto di audio.

Numerosi sono stati i partecipanti al forum di Territorio è Libertà insieme con l’Associazione  Mezzogiorno Nazionale che affrontava il tema, rivelatosi scottante, sulla Università del Sannio e sul suo futuro. Al tavolo dei lavori oltre a Fabrizia De Nigris coordinatrice del Forum sedevano l’on.Pasquale Viespoli, il prof. Pietro Perlingieri, il dott. Mario Pedicini ed il prof. Antonio Pietrantonio. A  moderare l’incontro Giancristiano Desiderio.

Unico filo conduttore della serata che traspariva con evidenza dagli interventi, è stato senza dubbio il futuro dell’Universita di Benevento che, fortemente voluta anni addietro e divenuta un fiore all’occhiello della città, oggi sta segnando il passo al punto che si rischia di avere, quale risultato di questo modo di amministrare, un fiore secco.

Chiaramente tutto ciò punge nel vivo chi nel tempo ha profuso impegno e dedizione per assicurare alla città di Benevento una siffatta realtà che potesse elevarla nella scala della cultura, fucina dei giovani del futuro e della capacità della società di potersi elevare ad un grado superiore. E qui il riconoscimento dei meriti ottenuti sul campo dal prof. Antonio Pietrantonio e dalla sua Amministrazione, dall’amministrazione dell’on.Pasquale Viespoli ed in seguito a quella del dott.Sandro D’Alessandro è stato unanime e caloroso.

Oggi però,  tutti i partecipanti hanno denunciato un lassismo generalizzato, scelte incomprensibili e strategie sbagliate che stanno portando l’ateneo sull’orlo del baratro dal quale,perseverando in questo modo di amministrare, difficilmente si potrà riemergere imboccandosi in tal senso la strada del non ritorno.

E qui le critiche si sono sprecate su tutti i responsabili di questo stato di cose con la platea che ha partecipato in maniera fattiva, forse in alcuni momenti fin troppo, specialmente quando  i commenti sono stati un pò troppo, per così dire, “pepati”.

Gli interventi sono stati  tutti abbastanza precisi e puntuali su fatti e accadimenti, se si accettua una contraddizione tra il dott. Pedicini ed il prof. Perlingieri circa la posizione e l’operato dell’allora Ministro Ortensio Zecchino dove per il primo l’Università ha avuto una spinta determinante dal ministro stesso mentre per il secondo assolutamente no anzi Zecchino era sfavorevole all’insediamento a Benevento.

Il prof. Pietro Perlingieri

Il clou si è avuto con l’intervento del prof. Pietro Perlingieri che può definirsi una vera e propria denuncia.Il prof. Perlingieri ha indicato in Pietrantonio l’unico arteficie della venuta dell’università il quale s’impegnò come poche persone avrebbero fatto, schierandosi anche contro i potenti con Zecchino che non diede neanche una lira per l’insediamento. Oggi quest’università, a detta di Perlingieri, pecca anche nella gestione del diritto allo studio per non parlare dei giochi al massacro a cui si deve assistere. E qui la denuncia più forte rivolta al prof. Bencardino :  ” Il rettore non può scegliersi i consiglieri di amministrazione. Non c’è democrazia! Perfino i giornalisti a cui ho rivelato dei fatti ( ma non ha fatto il nome ne dei giornalisti ne delle testate n.d.r.) , omettono di dire certe cose per tenersi buono il potere. Così, rischiamo di diventare un’Università di serie C con i ragazzi che, prima o poi, scapperanno via. Occorre un serio progetto culturale di sviluppo”.
Ed in conclusione rivolto a Cimitile e Bencardino ha detto : “Nei loro programmi di rettorato si parlava del pensiero debole che doveva aumentare.Non ho mai creduto a tutto ciò e non ho neanche mai visto fare la storia coi pensieri miti. Questi che li invocano, sono deboli nel pensiero. Oggi si perdono addirittura i finanziamenti! E’ un vero e proprio peccato sociale e chi fa succedere queste cose, avrebbe il diritto ed anche il dovere di dimettersi e di ammettere le proprie responsabilità”.

Il senatore Pasquale Viespoli

La conclusione dei lavori è stata affidata al senatore Viespoli che ha detto : C’è da domandarsi quale rapporto sussiste tra l’Università e la città di Benevento e valutarne l’impatto della stessa sulla crescita del nostro capoluogo. E’ un dovere capire come riposizionare l’Ateneo sannita. Esso va tutelato e valorizzato, altrimenti è un fallimento per tutti. Quando si iniziò a riflettere sull’espansione dell’Università, si pensò a due aree specifiche: l’area della Rotonda delle Scienze e quella di Santa Clementina. Si pensò ai fondi Inail ai quali avrebbero potuto partecipare anche interventi di privati.” E quindi riferendosi alla rinuncia ai 65 milioni proprio di questo Istituto Viespoli ha tuonato : ” Ebbene, si può anche cambiare idea, ma almeno si faccia un confronto e non si dica che mancavano le risorse per la gestione, in quanto era possibile combinare progetti per incrementare l’intervento privato. Anche perché intanto l’Università tenta comunque di espandersi in via dei Mulini. Il vero problema, inoltre, è che non viene più nessuno e che la nostra Università non è più attrattiva. La nostra università va tutelata. E’ un patrimonio di tutti che si sta sfarinando. Vogliamo lanciare un vero e proprio grido d’allarme. E’ necessario che essa venga rilanciata e che ci siano iniezioni di qualità. Invece, non vedo filiera, non c’è nulla! Qui non vogliamo fare né polemiche né rivendicazioni, ma certamente non si può continuare a mantenere il silenzio su questa questione altrimenti si darebbe atto ad una vera e propria dichiarazione di fallimento, cosa che i nostri giovani non ci consentirebbero mai”.

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