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Pesco Sannita. Piano urbanistico comunale: a breve l’approvazione

19/08/2017
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L’amministrazione comunale dopo il periodo estivo si doterà dell’importante strumento urbanistico. Michele: “Una grande soddisfazione per il nostro gruppo amministrativo. Dopo 30 anni siamo riusciti nell’intento”.

di Lino Santillo

A breve l’amministrazione comunale presieduta da Antonio Michele si doterà del nuovo piano urbanistico comunale. Un traguardo di tutto rispetto per l’Ente comune e in particolare per il gruppo amministrativo che dopo 30 anni avrà il nuovo strumento urbanistico.
“Il piano urbanistico comunale (Puc), – dichiara il sindaco Antonio Michele – ai sensi dalle legge italiana, è uno strumento di gestione del territorio comunale italiano, composto da elaborati cartografici e tecnici oltre che da normative (legislazione urbanistica) che regolano la gestione delle attività di trasformazione urbana e territoriale del Comune di pertinenza. Il Puc nasce dalla necessità di aggiornare ed integrare il vecchio piano regolatore generale, aggiornato e ridefinito nel nuovo strumento dalle legislazioni regionali, in quanto in alcuni comuni d’Italia non rispecchia più le precedenti esigenze di coordinamento del territorio. Il nuovo Piano urbanistico comunale è redatto da tecnici specializzati in pianificazione urbanistica (urbanisti e pianificatori e architetti e ingegneri specializzati e laureati in scienze ambientali) con l’aiuto di geologi e di avvocati. La competenza nella scelta di tali professionisti spetta ai comuni in base alle linee guida date dalla normativa nazionale e regionale. Ovviamente, – rimarca il primo cittadino – il cammino è stato lungo e non facile, in particolare per le tante problematiche connesse al territorio e alle osservazioni dei cittadini, come pure alle tante autorizzazioni per arrivare all’importante Piano urbanistico. Sappiamo tutti che, ogni cittadino o tecnico del comune di appartenenza può presentare al protocollo oppure agli sportelli come il Suap una propria osservazione su norme del Puc in cui ha la possibilità di fare specifiche richieste o chiedere modifiche su tale normativa che secondo lui lede i suoi diritti. Il comune, motivandolo al consiglio comunale può accettare le richieste o respingerle; esso non è vincolato a soddisfarle. Per cui, abbiamo anche ottemperato a tali normative di legge. Le osservazioni al Puc si possono inoltrare prima dell’approvazione di tale strumento urbanistico. Stesso discorso per le norme di salvaguardia, che rappresentano quel lasso di tempo in cui il Puc viene rivisto, modificato e approvato dal comune (dopo parere della Regione, tale parere è vincolante). Durante questo periodo di salvaguardia il Puc diventa esecutivo, ma non al 100% in quanto rimane esecutivo anche il Prg (Piano regolatore generale). Quindi si potrebbe avere la possibilità di scontrarsi con due normative sullo stesso argomento ma con differente contenuto. In questo caso il comune ed il tecnico devono applicare la normativa più restrittiva tra le due, da qui il termine salvaguardia. Se per esempio il Puc permette edifici alti 7.50 m. dalla quota di riferimento, mentre il Prg li permette alti 19.50 m. va applicato il Puc perché è decisamente la normativa meno permissiva. Infine, tra le altre tematiche che abbiamo dovuto affrontare vi sono le varie cartografie, quali: Cartografia con struttura del piano sia su catastale che su  Ctr e rappresenta il territorio comunale con le varie zone urbanistiche evidenziate con diversi colori e campiture. Cartografia degli asservimenti su catastale. Vengono colorati generalmente in rosso i mappali asserviti. Viene aggiornata continuamente dal comune. Cartografia dei vincoli. Vengono evidenziate le zone soggette a vincolo ambientale, idrologico. Cartografia degli impianti comunali. Vengono evidenziate le condutture delle fogne e delle acque bianche. Cartografia degli incendi. Vengono evidenziate le zone precedentemente andate a fuoco con la data dell’incendio, in quanto vige il vincolo di inedificabilità per i prossimi 10 anni (varia a seconda del comune). Per cui, – termina Antonio Michele – il nostro Piano urbanistico comunale rappresenta senza dubbio una innovazione sull’intero territorio che viene incontro alle esigenze dei cittadini, di tutte le categorie di lavoratori e degli abitanti sia del centro urbano come pure delle realtà esterne al paese. E’ una sorta di vera innovazione che ci rende orgogliosi e contempla le esigenze di ogni singolo cittadino. Chiudere a breve questo capitolo del piano urbanistico comunale dopo 30 anni rappresenta un vero e autentico “fiore all’occhiello” per il nostro gruppo amministrativo e per tutti coloro che hanno lavorato per la redazione”.

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