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ZES – Zone Economiche Speciali.Luigi De Nigris: Tutto come Previsto ed Annunciato.Il Sannio è stato escluso.

09/08/2017
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Luigi De Nigris

“Il dibattito politico locale  – scrive il consigliere Comunale e Provinciale Luigi De Nigris – da giorni si è unicamente concentrato sulle scelte operate da alcuni Consiglieri comunali. Nessuno si è invece interessato del via libera definitivo sul Dl Mezzogiorno che, tra le varie misure, su indicazione della Regione Campania, non ha previsto l’istituzione di una Zona economica speciale (ZES) per il Sannio.

Nemmeno coloro che in più occasioni hanno sollecitato un dibattito che andasse ben oltre il cortile di casa, e quindi guardasse con maggiore attenzione alla condizione economica e sociale del territorio, ha commentato l’esclusione del Sannio da questa importante misura che consente di ricevere benefici finanziari, sgravi, esenzioni doganali e fiscali, semplificazioni normative e amministrative per le imprese già esistenti o che si insediano ed avviano attività economiche imprenditoriali o di investimenti in tali zone.

Un’esclusione subita in silenzio, forse in nome di interessi ben più alti e sicuramente difficili da contrastare, se non assumendo coraggiose posizioni all’interno dello stesso partito o schieramento di governo regionale e nazionale.

Appare opportuno ricordare che lo scorso 3 gennaio, in riscontro ad un mio intervento che criticava la scelta della Regione Campania di escludere il territorio sannita dalle Zes, il Consigliere regionale Mortaruolo, pur senza mai nominarmi, mi accusò di non saper leggere i provvedimenti. Addirittura mi incolpò di confondere i cittadini con affermazioni non veritiere. Dichiarava infatti alla stampa: “Nessuna esclusione, dunque, come un esponente della maggioranza comunale di Benevento ha voluto far credere.  I cittadini hanno bisogno di un’operazione verità sulle questioni senza faziosità di parte e strumentalizzazioni. Anche in questo caso, i soloni della politica, hanno perso una sana opportunità di riflessione e di attenta lettura dei provvedimenti che, tra l’altro, coinvolgono Istituzioni di grande credibilità come la Regione Campania, il Governo Italiano e l’Unione Europea».

Dall’alto della sua credibilità dovrebbe ora spiegare – non a me, non ne ha bisogno e non gli è richiesto – ma alla collettività sannita, in quale comma o articolo dell’attuale provvedimento nazionale è prevista la Zona Economica Speciale per il Sannio.

E’ di palmare evidenza che per evitare imbarazzi il PD non ha mai voluto parlare della ZES. Come avrebbe potuto giustificare un comportamento così passivo e accondiscendente verso una misura che avrebbe sicuramente fornito un elemento in più per rilanciare la nostra fragile economia? D’altra parte anche chi rappresenta l’intero territorio sannita, mi riferisco al Presidente della Provincia, Claudio Ricci, non ha voluto affrontare lo scomodo argomento nonostante l’opportunità gli fosse stata offerta dal gruppo consiliare provinciale di NOI SANNITI. Lo scorso 30 giugno,  data l’importanza, lo sollecitammo infatti ad inserire l’argomento all’ordine del giorno dell’Assemblea dei Sindaci che si sarebbe tenuta il successivo 5 luglio. In alternativa, nel caso non fosse stato possibile, chiedemmo di discuterne in altra data utile.

L’intento era che tutti i Primi cittadini della provincia di Benevento, mettendo per un momento da parte logiche di appartenenza o di posizionamento politico, al fine di evitare che la provincia restasse fuori da un’importante misura di sviluppo, chiedessero che in sede di conversione del D.L. 20 giugno 2017, n. 91 fosse prevista l’istituzione della ZES anche per un territorio depresso come è il Sannio.  Purtroppo così non è stato. Una discussione di così ampio interesse territoriale è stata completamente annientata da logiche che nulla hanno a che fare con gli interessi locali.

La fredda indifferenza ed il colpevole disinteresse politico-istituzionale – conclude –  hanno quindi vanificato gli sforzi compiuti in questi anni dall’amministrazione cittadina per creare idonee condizioni di sviluppo, anche con evidenti costi per la collettività. Inutile evidenziare, su tale delicato argomento, sia l’assenza di chi a livello politico ha tenacemente proposto e voluto la logistica quale elemento di sviluppo territoriale (ben difficile da raggiungere se non si favoriscono gli investimenti con misure speciale come sono le ZES), sia il mondo economico-imprenditoriale.

Anche tramite i suoi rappresentanti, avrebbe infatti potuto far sentire la sua autorevole voce per sollecitare i riferimenti politici ed istituzionali a mettere in atto ogni azione per evitare di perdere questa importante occasione di investimento.

 

 

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