Un fallimento completo il primo anno della sindacatura Mastella che si improvvisa primo cittadino tra promesse mancate e fughe da responsabilità. Ma non sapeva il “Clemente Italiano” che fare il Sindaco a Benevento non sarebbe stato tutto rosa e fiori ?
servizio Giovanni Chiusolo
Tutti concordi nel bocciare senza prove di appello non solo Mastella, ma tutto l’entourage del primo cittadino, a partire dagli assessori a finire all’ultimo consigliere. Per la verità Ida Santanelli, che ha accusato Mastella di “furbesco infantilismo politico”, ha accomunato a loro anche i grillini, rei di fare opposizione morbida ed ancor più di aver abbandonato l’aula consiliare quando si è votato per il dissesto.
Sarebbe stato, se fosse stato presente, una vera Caporetto per Mastella, attaccato e randellato per il suo “disfattismo” ed “immobilismo”, a partire dal dissesto, non paventato a Luglio scorso ed invece sventolato e deciso a Novembre, fino a giungere, ultimo atto negativo (ma quali sono quelli positivi ?) di una gestione fallimentare del primo anno di consiliatura, la revoca del vice Sindaco Mazzoni. E’ evidente oramai che c’è una scollatura con il territorio con un “rattrappimento municipalistico”, come definito da Pasquale Viespoli, ed una fuga dalle responsabilità. L’affaire dissesto avrebbe potuto fare una operazione di trasparenza chiarendo dove cominciano e dove finiscono i debiti, ha continuato Viespoli, sulla scia poco prima tracciata da Jean Pierre el Kozeh che, dopo aver parlato a lungo della vicenda dei Sabariani e dei meriti che non ha Mastella ma che vuole prendersi, ha puntato il dito sul Sindaco che suole definirsi il protagonista di un epoca e quindi, come tale, deve assumersi anche le storture della stessa epoca, insieme alla consorte Sandra Lonardo.
Ma Viespoli ha ancora alzato il tiro quando ha rivendicato San Vittorino, inserito in un accordo di programma sottoscritto nel 1997 con un Sindaco, un Presidente di Regione ed un governo ben definito. Tante poi sono state le allusioni anche rispetto a chi aveva funzioni di Governo con il centrodestra dell’epoca e le ha oggi con Mastella ma sembra aver dimenticato il passato. Il riferimento è a Mario Pasquariello, dalla memoria corta che dimentica le cose buone fatte dal duo Viespoli-D’Alessandro.
Infine ancora Viespoli che voluto ricordare a Mastella di aver vinto le elezioni solo per il mal governo di dieci anni di Fausto Pepe altrimenti sarebbe ancora solo Sindaco di Ceppaloni . E se minaccia ora il Governo ora la Regione di andare con il Molise, non è una contraddizione poi fondare “Noi Campani” ?
Stampa articolo