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Costo permessi di soggiorno.Intervento della Uil.

13/06/2017
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La Uil Avellino/Benevento rende noto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emanato lo scorso 5 maggio il decreto con cui, di concerto col Ministro dell’Interno, ha disposto la modifica del decreto 6 ottobre 2011, relativo agli importi del contributo aggiuntivo (la cosiddetta sovrattassa) da pagare per il rilascio del permesso di soggiorno. Il Viminale, dal canto suo, ha diramato alle questure una circolare esplicativa (la n. 400/A/2017/12.214.5) sulle modalità di utilizzo dei contenuti del decreto stesso in relazione alle pratiche di soggiorno presentate. Eccone i contenuti:
a) è stato precisato che la richiesta di duplicato del permesso di soggiorno in corso di validità è esente dal pagamento di contributo;
b) il contributo previsto dal decreto 6 ottobre 2011 viene dimezzato:
– € 40 per i permessi di soggiorno di durata superiore ai tre medi ed inferiore o pari ad un anno;
– €50 per i permessi di soggiorno di durata superiore ad un anno ed inferiore o pari a due;
– €100 per le seguenti categorie di permessi: permesso di soggiorno UE per lungo soggiornanti, permessi per lavoro altamente specializzato (dirigenti o personale qualificato art. 27, comma 1 lett.a), d,lgs n. 286/1998) e permessi di soggiorno per trasferimenti intra societari (art. 27 quinquies e art. 27 sexies d.lgs m. 286/1998);
c) l’obbligo di pagamento del nuovo contributo vale per tutte le pratiche presentate (anche precedentemente la data del 9 giugno 2017) e non ancora materialmente consegnate;
d) nessuna indicazione viene data relativamente a rimborsi dell’eccesso di contributo pagato dopo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che avevano “disapplicato” gli effetti del decreto 6 ottobre 2011.

In pratica tutto ciò vuol dire che il nuovo decreto del Ministero dell’Economia ha effetti solo in parte retroattivi e valgono per le pratiche ancora in fase istruttoria e, comunque, non consegnate. L’eventuale richiesta di rimborso può essere fatta solo per la differenza tra i valori del primo e il secondo contributo (dunque 40, 50 e 100 euro a persona e a permesso, a seconda della durata). In caso di mancato rimborso, conviene però tener conto dei costi amministrativi di un eventuale ricorso al Tribunale ordinario ai fini di ottenere il rimborso stesso.

“La UIL – afferma Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) – mantiene un giudizio moderatamente positivo sulla scelta del governo Gentiloni di ridurre un contributo considerato eccessivo dalla Corte Europea di Giustizia, e più volte sanzionato dal giudizio delle Organizzazioni sindacali. Consideriamo però un obbligo morale (e legale) quello del Ministero dell’Economia di restituire le somme fatte pagare in eccesso per i rinnovi dei permessi. Questo – conclude Bosco – dovrebbe avvenire anche senza che l’interessato debba sostenere altri costi per rivolgersi al giudice. Quindi, non vorremmo che mere considerazioni di cassa portassero l’Esecutivo a soprassedere su diritti individuali sanciti dai vari tribunali europei e italiani”.

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