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“Gesesa illumina la storia del Sannio”. Abbate : “Unica finalità è di riappropriarsi della nostra storia.”

“La cultura è un bene comune e primario come l’acqua : i teatri, le biblioteche, i musei, i cinema sono come tanti acquedotti.” Claudio Abbado

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Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Clemente Mastella, che ha ripercorso a grandi linee l’avvenimento relativo all’illuminazione dei due più famosi monumenti di Benevento, l’Arco di Traiano e la Chiesa di Santa Sofia, e dopo aver invitato la Gesesa a ripristinare la tesserina raffigurante la regione Calabria mancante su uno dei bassorilievi del campanile di Santa Sofia, che mani furtive asportarono poco tempo fa, oltre all’invito ai genitori dei bambini di non far giocare con il pallone i figli nelle adiacenze dei suddetti monumenti, la parola è passata al Presidente della Gesesa Gino Abbate.
mastella-con-la-gesesa Abbate ha spiegato, in apertura del suo intervento, che il messaggio che si vuole dare è di sviluppo partecipato con il territorio protagonista. Unica finalità quindi è di riappropriarsi della nostra storia, ha continuato il Presidente. E quindi perchè se una impresa ha un anima non  la si può rendere meno cattiva agli occhi dei cittadini ? Ed ecco quindi il concetto di condivisione e di responsabilità sociale e quindi la volontà di far diventare il territorio protagonista. Abbiamo raccolto, ha raccontato Abbate, la storia dei disagi dai cittadini stessi e  abbiamo iniziato un percorso della Gesesa per il sociale. E quindi ancora l’ illuminazione dei monumenti storici ed il racconto degli stessi per illustrare cosa rappresentano. L’Istituto Guacci ci ha tradotto in diverse lingue il racconto scritto anche in braille.
La nostra  campagna “imbrocchiamoci”  è andare nelle scuole per far cambiare le abitudini dando una mano all’ ambiente perchè significa meno Pet, meno trasporto e di conseguenza anche meno spese sanitarie.
Con l’Unicef abbiamo iniziato invece un percorso di guida per i bambini per farli accedere alla conoscenza al di là dei ceti ambientali.
Nell’incontro in Prefettura abbiamo invece parlato dei nuovi valani che non neessariamente come prima sono i  bambini venduti, ma sono anche  famiglia in difficoltà, o genitori disoccupati e perciò vogliamo essere vicino ai cittadini.
Quindi non più solo una gestione dell’acqua, ma un percorso di condivisione del bene comune con una attenzione particolare per i bambini, gli anziani e le fasce deboli.
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L’Amministratore Delegato Piero Ferrari ha incentrato il suo intervento su due aspetti. Siamo ad una prima tappa, ha detto, di un percorso iniziato da qualche tempo e che domani vedrà l’illuminazione di due monumenti storici. Questo  vuol dire entrare nel quotidiano perché e bello avere dei monumenti illuminati.
Acea, che si è occupata proprio dell’illuminazione, tra l’altro illumina i monumenti più belli e non solo all’estero, ma anche a Roma con un impatto ambientale molto ridotto utilizzando i led consegnandoci una visuale dell’ Arco di Traiano senza ombre, fatto questo che lo rende meraviglioso perchè le figure sembrano vive.
Parlando del sociale voglio chiarire che noi non siamo assaltatori dell’acqua come ci hanno definiti, ma vendiamo solo un bene. Queste cose sono belle, ma poi bisogna riempirle di contenuti e speriamo si possa agire in tal senso già nel primo bilancio sociale previsto per il prossimo anno.
Noi torneremo tra la gente per spiegare che daremo un contributo alle famiglie solo però se presenti alla interno di un elenco tenuto dell’amministrazione comunale. Però, capiamoci, santi si ma qualche altra cosa no. Quando poi troviamo i misuratori dell acqua chiusi da sportelli di circa 5 mm di ferro allora non capiamo più …
Noi possiamo aiutare i cittadini, ma con un patto di reciprocità. Stiamo cercando di lavorare per far crescere Gesesa con un allargamento nella area vasta e quando un operatore fa il proprio dovere sul territorio non lo fa perché qualcuno gli è antipatico ma sta solo facendo il suo lavoro .

Poi una chiosa finale. La nostra acqua viene controllata tutti i giorni mentre la minerale è in bottiglie di plastica.
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Ultimo intervento è stato quello del Presidente dell’Unicef che ha chiarito che : “di tutto ciò a noi interessa solo l’aspetto etico e crediamo nelle aziende che sanno stare in questo contesto e nel diritto di partecipazione anche dei ragazzi, come quelli del Guacci.
Il sindaco Mastella guarda all’infanzia e mette al centro dell’agenda i minori e quando è l’etica che guida il lavoro, più importante diventa il pianeta. Il pianeta blu ha pochissima acqua potabile, ma non la si può negare a nessuno perché l’acqua è vita.