Tema dell’incontro è stato “Città aperta e a periferia zero: obiettivo 100mila”.
E’ stato il candidato sindaco Raffaele Del Vecchio ad aprire i lavori ricordando agli intervenuti che oggi, a differenza di ieri, si può combattere il degrado delle contrade e delle zone rurali essendo stato Benevento, unica città in Campania, classificata in zona C ossia area intermedia rurale. Tutto ciò è quindi una grande risorsa per poter avviare quei progressi di rigenerazione di cui il territorio ha bisogno. Il Psr sarà quindi uno strumento validissimo per ben operare in tal senso. Ma ciò che ha voluto anche rimarcare Del Vecchio è la necessità di fare massa critica con i comuni di prima cintura per raggiungere l’obiettivo di avere una città intercomunale di 100.000 abitanti costituita da più comuni con più sindaci ma che lavorino in sinergia programmando lo sviluppo del territorio, a partire dal problema acqua per finire al trasporto pubblico.
La parola è poi passata a Raimondo Consolante che ha evidenziato come, già avvenuto in passato all’indomani dell’unità d’Italia e poi nel periodo post bellico, la città ha bisogno di allargarsi ancora, di superare gli attuali confini, perchè ce lo chiede l’Europa e perchè si puo così fare “area vasta” con i comuni limitrofi per mettere in atto quei processi di riqualificazione e di rigenerazione non fini a se stessi ma correlati con gli altri territori limitrofi.
Mino Mortaruolo ha invece parlato di altre problematiche, come Gesesa e Cabib, del suo comune Torrecuso che abbisognevole di un piano urbanistico sullo stile di quello di Benevento, sulle possibilità che dà il Psr e sull’Università del Sannio, sulla quale occorre puntare anche per accedere a finanziamenti.
Franco Altieri, consigliere regionale delegato all’Agricoltura, ex sindaco di Agropoli, ha invece posto l’accento su quanto non è stato fatto dalla Regione Campania sotto la guida di Caldoro, con i fondi europei mal utilizzanti o non utilizzanti affatto che sono stati restituiti. Un affondo anche su Delrio e sulla eliminazione delle province definita una jattura con le relative competenze che non si sa a chi andranno.
Tornando al tema dell’incontro Altieri ha ricordato come la filiera istituzionale, da sempre richiamata da Del Vecchio, sia fondamentale per lo sviluppo ma occorre costituire la cosidetta area vasta.
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