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Oramai i consigli comunali a Benevento si celebrano solo grazie alla minoranza

17/02/2016
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Solito film, solite storie, solito tutto. Ecco questo è quanto di nuovo accade nell’assise comunale di Benevento.

Banchi vuoti della maggioranza

Banchi vuoti della maggioranza

Si è svolta una nuova seduta del Consiglio comunale di Benevento per la discussione sull’Amts e mobilità di personale tra Amts ed Asia – primo firmatario consigliere Luigi de Nigris; la discussione su: Progetto Paritaria, Hortus Conclusus, Patto per la cultura; Ente morale S. Filippo Neri; accertamento TARSU 2009.
Alle 16.30, con un’ora di ritardo, è iniziata la riunione dell’assise ed erano presenti in tutto 20 consiglieri, che a mano a mano sono aumentati. La seduta, valida, è quindi stata avviata solo grazie al sostegno dell’opposizione, visto che c’erano vistose assenze tra i banchi della maggioranza.
Presenti in sala, anche stavolta, i tanti dipendenti dell’azienda di trasporti urbani, l’Amts. E’ stato confermato che ci sarà il pagamento dello stipendio dei dipendenti dopo l’ok dei curatori fallimentari all’incartamento riguardante l’approvazione del contratto di servizio per i prossimi tre mesi.
La discussione si è incentrata proprio sul futuro della partecipata. A prendere la parola, per una relazione introduttiva, è stato il sindaco Fausto Pepe che, in un’ora circa, ha ripercorso le tappe che hanno portato al fallimento dell’Amts, dando un’occhiata a possibili soluzioni per il futuro, in primis la mobilità e l’alleggerimento del personale.
Queste le dichiarazioni del primo cittadino nel suo intervento: “Il piano di concordato garantiva tutti, soprattutto i creditori. Quindi, a chi è convenuto il fallimento? Ribadisco che il reclamo presentato favorisce le parti in causa ed anche il piano industriale della Segesta può essere giudicato positivo. La scadenza è fissata per il prossimo 25 febbraio. Inoltre, la facoltà di indirizzo per le scelte future deve restare in capo al Comune.
Ora dobbiamo saper guidare ed intraprendere un processo migliorativo in maniera unita, per un’azione di verità.
Per di più il Comune di Benevento ha garantito i debiti aziendali mettendo in gioco i propri immobili.
Oltre a ciò c’è stato un calo notevole delle perdite e nel 2015 il bilancio dell’Amts si è chiuso in attivo, per la prima volta.
Ora bisogna tentare di trovare delle soluzioni; in primis una strategia territoriale tra Benevento ed Avellino; la divisione dei servizi dell’Amts oppure la mobilità dei dipendenti; una vera e propria alleanza territoriale, senza sottrarre servizi.
Ho rilevato anche la disponibilità della Regione Campania – ha continuato – affinchè restino all’Amts i 500mila km assegnati del Tpl e per un ragionamento dedicato alla risoluzione della vicenda.
Sicuramente il parcheggio di Porta Rufina ha condizionato in negativo la vita dell’azienda in house”.
Critico Pepe si è detto nei confronti del rappresentante del governo centrale, chiaro riferimento al Sottosegretario Del Basso De Caro, per la totale assenza sull’argomento.
Poi gli altri interventi. Secondo il consigliere di minoranza, Giovanni Quarantiello, “91 dipendenti sono troppi, per questo è necessario provvedere al prepensionamento di 15 unità ed allo spostamento all’Asia di 20 autisti”. Inoltre l’esponente del consiglio si è dichiarato contrario all’affidamento dell’Amts ad un’azienda privata, che negli anni potrebbe, in mancanza di profitto, licenziare i dipendenti. Quindi, secondo lui “devono restare dipendenti pubblici di un’azienda che ha come socio unico il Comune di Benevento”.
Intervento molto tecnico e dettagliato del consigliere d’opposizione Luigi De Nigris che, tramite chiari fogli riassuntivi, ha fatto un excursus delle vicende dell’Amts, sottolineando gravi carenze amministrative e giuridiche che hanno portato al fallimento della società, dicendosi anche facile profeta di scelte errate compiute. Poi ha lanciato l’idea di una possibile soluzione della vicenda ma non l’ha esternata. Lo farò, ha detto, solo se la maggioranza esplicitamente me lo chiederà.

Molto crudo e realistico  Tibaldi che ha detto a chiari lettere che l’Amts è da considerarsi fallita definitivamente e la risoluzione della vicenda giudiziara è a tinte fosche. Non bisogna dimenticare che il falimento è giunto su indicazione della Procura della Repubblica e che quindi necessariamente ci sarà anche qualcuno iscritto nel registro degli indagati. Le colpe per Tibaldi sono politiche più che amministrative perchè, ha detto, qualche “birbantello” ha spinto per fare una proposta sbagliata dicendo “poi aggiusto tutto io” ma ciò non è avvenuto.

Il solito Zarro poi ha contribuito a rendere il clima in aula,  fino ad allora non particolarmente teso con i dipendenti dell’Amts, al limite dell’acceso scontro verbale che è avvenuto solo per pochi minuti quando poi Zarro ha chiesto l’intervento del Presidente del Consiglio che ha redarguito i presenti invitando i vigili urbani a farli accomodare fuori qualora dovessero continuare le ingerenze nei lavori. A questo punto in segno di protesta i dipendenti hanno lasciato l’aula. Causa di tutto ciò, per i dipendenti dell’Amts, è il sistematico attacco di Zarro alle maestranze facendo salvo i dirigenti.

Pasquariello ha insistito nel dire che bisogna far restare pubblici i dipendenti dell’Amts. E sulle cause che hanno portato al fallimento dell’azienda, individuate nel parcheggio di Porta Rufina, il consigliere comunale ha detto di non rinnegare la scelta fatta allorquando era alla guida della città la giunta di centrodestra perchè si pensava fosse una scelta giusta. Ma poi questa scelta è stata avallata dalla giunta successiva di centrosinistra con Pepe in testa che ne ha appaltato i lavori e ne ha persino presentato i lavori in piena campagna elettorale nel 2011. Puntare oggi il dito su chi ha pensato l’opera è sbagliato perchè c’è chi poi l’ha realizzata.

Orlando invece ha chiesto di conoscere il costo delle consulenze e della società incarita dell’operazione chiedendosi se i costi dell’incompetenza di queste persone debbano ricadere anch’essi sui cittadini.

Riprendendo la parola Fausto Pepe ha ribadito che la colpa del parcheggio di Porta Rufina viene da lontano e la sua amministrazione ha solo tentato di chiudere i buchi trovati nel 2006 e con 70 milioni di debiti pregressi il salvataggio era difficilizzimo. Per l’Amts ha ribadito che i dipendenti devono restare pubblici e che bisogna continuare a ricercare patner pubblici che diano garanzia.

A questo punto, vista l’ora tarda, si è deciso di rimandare la discussione su Progetto Paritaria, Hortus Conclusus, Patto per la cultura.

Sulla questione relativa all’Ente Morale San Filippo Neri c’è stata tensione tra Zoino e Caputo. Come si ricorderà l’Ente Morale, il cui presidente è l’avv. Caroscio nominato da Fausto Pepe, ha ricevuto dal comune di Benevento circa due milioni di euro per l’acquisto di San Vittorino insieme con altri beni. Zoino ne ha più volte chiesto anche in commissione patrimonio conto di tutto ciò mentre per Caputo ciò non è dovuto in quanto ha mostrare nulla e tra l’altro il comune di Benevento è solo un benefattore. Anzi Caputo ha ravvisato nelle parole di Zoino dei possibili reati chiedendone la fonoregistrazione.

De Nigris è intervenuto ricordando al consigliere Caputo che negli anni se ne sono dette anche di cose più gravi ma mai nessuno si è mai permesso di ricorrere alla magistratura. Nel caso specifico poi, poi che il comune in caso di scioglimento dell’Ente Morale riceverebbe dallo stesso il patrimonio, non è da considerarsi benefattore ma beneficiario e quindi è logico e normale interessarsi al patrimonio dello stesso.

Pepe ha chiuso la vicenda dichiarando che si farà carico di acquisire le carte richieste per la questione di che trattasi.

La discussione è poi passata alla Tasi ed agli avvisi inviati in ritardo e relativi all’anno 2009.

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