L’incontro organizzato dal gruppo Pd al Comune di Benevento si svolgerà presso la sala consiliare di Palazzo Mosti il giorno 15 Febbraio alle 17.00 per discutere di: “Politica energetica tra esplorazioni petrolifere e referendum”.
Palazzo Mosti
Interverranno: Giovanni Zarro, capogruppo; Gianni Bessi, consigliere regionale Emilia Romagna; Domenico Villacci e Francesco Guadagno, docenti Unisannio.
Le conclusioni saranno affidate al sindaco, Fausto Pepe.
“La Corte Costituzionale – scrive Zarro – ha dichiarato ammissibile il referendum sul quesito della durata delle autorizzazioni di esplorazioni e trivellazioni di giacimenti petroliferi o gassosi.
A proporlo sono stati nove Consigli regionali.
Questo stesso quesito era già stato dichiarato ammissibile dalla Cassazione.
I quesiti referendari proposti erano in tutto sei.
In un primo tempo, l’Ufficio centrale presso la Corte di Cassazione li aveva accolti tutti.
Ma il governo ha introdotto una serie di norme nella Legge di Stabilità, ribadendo, tra l’altro, il divieto di trivellazioni a mare, entro le 12 miglia.
La Cassazione ha dovuto, in conseguenza, nuovamente valutare i referendum e a quel punto ne ha ritenuto ammissibile solo uno, il sesto.
La Corte Costituzionale ha espresso identico parere.
In un primo tempo, le Regioni promotrici erano dieci, poi l’Abruzzo ha scelto una diversa strategia ed ha abbandonato la campagna referendaria.
“Chiunque vinca il referendum, non ci sarà alcuna nuova trivellazione”, fanno sapere da Palazzo Chigi.
Le stesse fonti di governo definiscono destituite di fondamento indiscrezioni secondo le quali sarebbe allo studio un provvedimento ad hoc sulla durata delle concessioni di estrazioni già esistenti.
Il Governo ha fissato il referendum per il prossimo 17 aprile, tuttavia, appare sempre più forte, in particolare in Campania, l’interesse delle compagnie petrolifere alla trivellazione dell’Appennino meridionale.
Si moltiplicano, infatti, partendo dalla provincia di Potenza, passando per il Cilento, il Vallo di Diano, i Picentini, l’Alta Irpinia, il Sannio, fino al Molise e oltre, i permessi di ricerca concessi dal Ministero dello Sviluppo Economico e sottoposti alle richieste di valutazione ambientale regionali.
I permessi di ricerca si riferiscono a zone spesso di enorme pregio naturalistico.
Il permesso di ricerca “Monte Cavallo” interessa la provincia di Potenza con 51 kmq e la provincia di Salerno con 161 kmq.
Un territorio in parte ricadente nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, inserito nella rete delle Riserve del Mab (Man and biosphere) dell’Unesco.
“Santa Croce”, della Sviluppo Risorse Naturali, copre un’area di 756,50 mkq in due regioni, tra cui Molise (Campobasso) e Campania (Benevento).
“Case Capozzi”, della Delty Energy compagnia inglese, interessa 424 kmq con 18 Comuni nel beneventano (262 kmq), tra cui lo stesso capoluogo, e 4 in Irpinia (162 kmq).
“Pietra Spaccata”, sempre della Delta Energy, riguarda 18 Comuni del Sannio per una superficie complessiva di 333 kmq.
Infine vi è il “Progetto Nusco”, della Cogeid in joint venture con l’Italmin Exploration, relativo a 45 Comuni in provincia di Avellino e un comune nel Sannio in un’area di 698 kmq.
Il gruppo Pd ha rivolto caloroso invito ai Comitati No Triv Sanniti di essere parte della tavola rotonda. Per far sentire la loro voce.
“I comitati No Triv Sanniti hanno declinato l’invito.
Purtroppo”.
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