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Presentato questa mattina da Altrabenevento il 3° dossier sulla mensa scolastica

05/02/2016
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“CLOSED 2, Ristorò – Quadrelle 2001” è il titolo dato al dossier.

balestrieri e perrone

I rappresentanti della Quadrelle Balestrieri e Perrone

Nel dossier si legge :”La illegittima aggiudicazione del servizio alla cooperativa Quadrelle 2001; il costo anomalo di € 2,89 a pasto; il centro di cottura non idoneo; le violazioni contrattuali; il servizio nelle scuole non conforme alle norme igienico sanitario; il ruolo, le responsabilità e le incompatibilità della Commissione Mensa; la funzione degli insegnanti durante la consumazione del pasto; il centro di cottura comunale e lo scodellamento nelle scuole”.

Dopo 14 mesi dalla “pasta e ceci con insetti” che diede avvio alle denunce di Altrabenevento sul servizio di mensa scolastica di Benevento, l’amministrazione comunale non ha risolto i problemi che condizionano pesantemente la corretta fornitura dei pasti ai bambini delle scuole materne ed elementari della città.
La società Ristorò della famiglia Porcelli-Barretta costretta ad uscire di scena dopo la sospensione dello scandaloso servizio denunciato dal “Corriere della Sera” a marzo 2015, ha ceduto il 20 luglio 2015 il “ramo di azienda ristorazione collettiva” (e non la proprietà del centro di cottura) alla Quadrelle 2001 – società cooperativa sociale di Quindici (Av).

Le gare per l’appalto del servizio dall’anno scolastico 2015/2016
Ad agosto scorso il Comune di Benevento ha bandito la gara per l’affidamento del servizio per cinque anni, con una condizione capestro: la ditta vincente avrebbe dovuto ristrutturare a sue spese il centro di cottura del Comune di Benevento a contrada Capodimonte ed effettuare a proprie spese i lavori nelle scuole per rendere possibile lo scodellamento dei pasti, (circa 800.000 euro).
Quella gara prima assegnata alle imprese G.L.M./Global Service con centro di cottura ad Atripalda per il prezzo di € 4,10, è stata poi annullata per motivi che ancora rimangono non chiariti. La successiva gara “negoziata” per l’affidamento del servizio dal 9 dicembre 2015 al 29 febbraio 2016, è stata aggiudicata per il prezzo di € 2,89 a pasto, alla Quadrelle 2001- società cooperativa sociale che utilizza il centro di cottura di proprietà della Ristorò nella zona industriale di Ponte Valentino.

L’offerta anomala
Il Bando di gara di agosto per il servizio di cinque anni, prevedeva il costo di € 4,80 + IVA per ogni pasto. La Quadrelle 2001 presentò una offerta di € 4,79 a pasto (un centesimo di ribasso). Detratte le spese per il personale e gli oneri per la sicurezza, rimanevano € 3,03. Di questi, € 0,67 a pasto erano destinati ai lavori per il centro di cottura comunale e l’adeguamento delle scuole per lo scodellamento. Di conseguenza rimanevano € 2,35 euro per derrate alimentari, vaschette, trasporti ecc.
La gara negoziata, prevedeva € 4,30 + IVA per ogni pasto. La Quadrelle 2001 ha presentato una offerta € 2,89 che detratti gli oneri per il personale e la sicurezza, si riduce a € 1,13 a pasto per derrate alimentari ecc.
Nel ricorso alla aggiudicazione della prima gara alla G.L.M., la Quadrelle 2001 contestava il prezzo di 4,10 euro offerto da quella ditta, perchè detratti gli oneri per la sicurezza, il costo del lavoro e il costo per lavori, rimaneva poco meno di un euro per garantire, come scriveva Quadrelle, “l’acquisto di vaschette a perdere (tre per pasto, primo, secondo e contorno), filmato per sigillare, posate, tovagliette, bicchieri, tutti del tipo compostabile, che hanno un costo di mercato del trecento per cento superiore a quelle normali. Acquisto dei vassoi con gli alloggiamenti per le vaschette delle pietanze. Spese di assicurazioni e carburanti. Ma non dimentichiamo qualcosa? – scriveva sempre la Quadrelle 2001)- Ah già: le derrate alimentari!!! Ricordiamo che il menù, in conformità con le direttive Ministeriali da Voi richiamate, richiede che almeno il 30% degli alimenti sia BIOLOGICO. Poi, è appena il caso di ricordare, che tra le varie pietanze riscontriamo: Salmone, platessa gratinata, roast beef, polpette di tonno, pesce spada, giusto per ricordarne alcuni. Ed ancora, giusto per completare, ricordiamo che un pasto completo è composto da: Primo, Secondo, Contorno, Panino, Frutta, Bustina di Parmigiano Reggiano, con ALMENO il 30% di Biologico.
Giusto per ulteriore promemoria -sottolineava la Quadrelle 2001-, alle spese sono da aggiungere: locazione del centro di cottura, utenze – acqua, luce, gas – le certificazioni, le spese contrattuali ed assicurative, le spese di amministrazione e… l’utile (???) d’azienda.”
Adesso tutto questo si può fare con € 1,13 per ogni pasto? Per le stesse spese la stessa ditta due mesi prima aveva previsto non meno di € 2,35 a pasto.

Ricorsi, controricorsi e la “impreparazione” del Comune.
La Quadrelle 2001 non nega che la sua offerta sia assolutamente anomala, ma dichiara che la stessa è promozionale, cioè avanzata per vincere questa gara perchè convinta di vincere anche il ricorso al TAR presentato al fine di aggiudicarsi il servizio per cinque anni al prezzo di € 4,79 a pasto. Non si sa perchè la Quadrelle 2001 sia tanto convinta che il TAR le dia ragione al punto da esporsi non poco dal punto di vista finanziario a causa di incassi irrisori (€ 2,89 per circa 800 pasti al giorno compreso quelli per gli insegnanti, cioè la metà di quelli cucinati l’anno scorso dalla Ristorò al costo di 4,30 euro). Sta di fatto che finora non ha pagato per intero gli stipendi.
Non si comprende neppure come si sia attrezzato il Comune per resistere ai ricorsi vari presentati da Quadrelle 2001 e dall’ATI. G.L.M./Global Service, ditte aggiudicatarie della prima gara, pure particolamente agguerrite. Tra gli altri argomenti queste due ultime società sostengono che la Quadrelle 2001- cooperativa sociale, non poteva partecipare alle gare indette dal comune perchè già ritenuta dal TAR e dal Consiglio di Stato, in continuità con la cooperativa Quadrelle 2001 onlus, sempre di Quindici, alla quale sono state contestate diverse irregolarità da vari Comuni e stazioni appaltanti, fino alla condanna del suo amministratore per gravi violazioni proprio nella fornitura dei pasti per le mense scolastiche.
Dal canto suo, la Quadrelle 2001 contesta l’operato delle ditte concorrenti, soprattutto della Global Servizi, nata per cessione di quote da una omonima società gestita dall’avvocato attuale (tale si professa) della ditta di Quindici. Si tratta di vicende inquietanti sulle quali a breve torneremo ma che devono essere da subito valutate, per la loro particolare delicatezza, dal Comune di Benevento.
Va inoltre segnalato, ancora una volta, che il centro di cottura in uso alla Quadrelle 2001, non ha ancora l’autorizzazione sanitaria, sospesa dalla ASL, tra l’altro per la mancata esibizione da parte della ditta, dei documenti necessari per escludere la presenza di amianto sul tetto. Dopo un anno di rinvii immotivati, l’Arpac, la Asl e il Comune hanno effettuato un accertamento congiunto. Si attendono i risultati degli esami di laboratorio. Il Disciplinare per la procedura negoziata prevedeva, però, la “Disponibilità di un idoneo centro di cottura munito di SCIA sanitaria con indicazione del numero di registrazione ad uso esclusivo della ditta…”.

Carta dei servizi e controlli
La carta dei servizi chiesta ad agosto non è ancora pronta e intanto i controlli della Commissione Mensa sono assolutamente carenti. I suoi componenti sono “addetti a pubblico servizio” e quindi, accertato che non ci sono incompatibilità, devono redigere i verbali dei loro sopralluoghi insieme al funzionario comunale designato. Devono essere chiarite le competenze del personale in servizio presso le scuole che non può effettuare la “manipolazione degli alimenti” e il ruolo dei docenti che rimangono in servizio e mangiano con i bambini per “assistenza educativa”.

Le prime violazioni contrattuali
Alle carenze del centro di cottura, dove peraltro si lavora senza riscaldamento ed acqua calda, si aggiungono varie violazioni al capitolato di appalto, già segnalate, come ad esempio la permanenza dei pasti nelle vaschette per 3 o 4 ore prima del consumo mentre il capitolato prevede all’articolo 7 che “La ditta affidataria dovrà impegnarsi, per tutta la durata dell’appalto, alla fornitura dei pasti, confezionati caldi e preparati nello stesso giorno nel proprio centro di cottura, al trasporto ed alla distribuzione, entro e non oltre 45 minuti dal confezionamento, con idonei contenitori , vaschette termosaldate monouso”. Il successivo art. 12 indica che “I pasti dovranno essere consegnati dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: scuole materne dalle ore 11,40 alle ore 12,15; scuole elementari dalle ore 12,00 alle ore 13,00”.
Tale violazione è stata riscontrata anche dai NAS che hanno accertato inoltre l’uso di olio, conserve di pomodori e legumi con caratteristiche diverse da quelle indicate nel capitolato.
Si aggiungono diverse segnalazioni di diversi genitori sulla scarsa qualità dei pasti riscontrate dal Comune che ha avanzato alcune contestazioni alla Quadrelle 2001 per le successive multe. La ditta, inoltre non rispecchia le nome sulla corretta gestione del personale.

Per tutti i motivi suindicati il Comune deve procedere celermente a revocare l’affidamento del servizio di mensa scolastica alla Quadrelle 2001- società cooperativa sociale, ed avviare, finalmente, i lavori per la ristrutturazione del centro di cottura a Capodimonte, in modo da consentire la libera partecipazione alla gara da parte di tutte le ditte interessate e non solo di quelle che usano centri di cottura privati vicino alla città.

Il presidente Gabriele Corona”.

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